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Introduzione all’orto biologico
Vorremmo avere la garanzia che l’insalata o le fragoline che si mangiano non siano state trattate con pesticidi e che siano realmente prodotti della natura a cosiddetti km zero? Beh la risposta a questo desiderio c’è: si tratta dell’orto biologico. Ma cosa bisogna fare per poter coltivare un orto biologico? Quale accortezze è necessario prendere e quali sono i prodotti che è più facile coltivare anche se non si ha grande esperienza in agricoltura?
Oggi, attraverso Internet o grazie a libri o corsi, è possibile apprendere le nozioni base per creare un proprio orto biologico con insalata, fagiolini, melanzane, zucchine e tante altre verdure che impreziosiscono la tavola e le ricette di tutti i giorni.
Vediamo allora quali sono alcune delle informazioni più utili da sapere per poter scegliere la parte migliore del terreno, valutare la grandezza dell’orto, conoscere le varie fasi di lavorazione e gli strumenti da lavoro.
Caratteristiche dell’orto biologico
Un orto, per definirsi biologico, deve essere coltivato senza l’utilizzo di fertilizzanti, erbicidi o pesticidi chimici.
Quindi si devono utilizzare soltanto prodotti naturali e non i cosiddetti prodotti di sintesi ed è necessario:
- trattare il terreno e le stesse piante soltanto con concimi biologici quali, ad esempio, terricciati, pollina, letame, torba o compost;
- seminare una vasta varietà di specie vegetali;
- combattere malattie e parassiti senza sostanze chimiche.
Combattere malattie e parassiti in modo biologico
Per evitare di usare prodotti con sostanze chimiche per combattere malattie e parassiti delle piante è importante mettere in pratica accorgimenti che ne ostacolino la formazione:
- alternare i tipi di ortaggi piantati, la rotazione infatti ostacola la formazione e proliferazione di parassiti specifici di alcune piante;
- cercare di coltivare alcune varietà il cui ciclo non coincide con quello di vita dei parassiti specifici di quel tipo di pianta in una determinata stagione;
- utilizzare altri parassiti, non dannosi alle piante, che possano contrastare l’arrivo dei parassiti della pianta coltivata, ad esempio piantare siepi in prossimità dell’orto per far sì che ci siano piccoli animali insettivori;
- scegliere varietà resistenti e robuste alle malattie ovvero i cosiddetti ortaggi collaudati e antichi;
- utilizzare fuoco o acqua per contrastare le piante infestanti o estirparle a mano;
- utilizzare semmai solo insetticidi naturali come possono essere macerati vegetali, piretro o anticrittogamici a base di zolfo o rame.
Caratteristiche del terreno per l’orto bio
Ma per un orto biologico, il terreno deve avere delle caratteristiche particolari? Come va scelto? Innanzitutto è molto importante che il terreno sia esposto al sole e che sia allo stesso tempo protetto dal vento. È consigliabile analizzare il terreno per valutare la composizione del suolo e per verificare il ph del substrato. L’analisi del terreno può essere inoltre utile anche per accertarsi che non siano presenti degli agenti nocivi per la salute.
Una volta scelto il terreno più adatto, esso va poi arato eliminando le pietre e sbriciolando le eventuali zolle di terra che sono presenti, vanno poi eliminate con attenzione tutte le erbacce e le graminacee che possono poi essere nocive in quanto sottraggono sostanze nutritive e acqua al terreno.
Semina
Per seminare è necessario fare delle piccole buche o solchi nel terreno lasciando una adeguata distanza tra le singole piante che poi con il tempo cresceranno e avranno così bisogno di spazio per ricevere aria, acqua e luce a sufficienza per una sana crescita.
La profondità del solco o della buca dipende naturalmente dal tipo di seme che si pianta: ad esempio nel caso di semi grandi la buca dovrà essere circa 3 o 4 volte la grandezza del seme stesso, nel caso di semi piccoli sarà sufficiente fare delle buche molto piccole e poco profonde.
I semi, una volta inserirli nel terreno, vanno poi ricoperti con uno strato sottile di terra.
Annaffiatura
Le piante e il terreno vanno annaffiati utilizzando uno spruzzino o quella definita “doccetta” ovvero è importante che l’acqua cada dolcemente sul terreno sotto forma di piccole gocce. Per orti molto grandi è preferibile ricorrere a degli impianti di irrigazione.
Nella stagione invernale si consiglia si annaffiare la mattina presta dato che la notte potrebbe gelare, invece in estate è meglio annaffiare la sera perché il terreno e le piante non sono esposti ai raggi diretti del sole.
Bibliografia
- Enrico Accorsi, Francesco Beldì, Il mio orto biologico, Aam Terra Nuova Edizioni.
- Paola Celli, L’orto biologico. Piccola guida alle coltivazioni domestiche, Astraea.
- Marie-Luise Kreuter, Orto e giardino biologico, Giunti.
- Patrizia Sarcletti, L’ABC dell’orto biologico, Il Sole 24 Ore Edagricole.
- Pollice Verde, Orto e frutteto biologici. Guida completa per ottenere ortaggi e frutti sani e gustosi, Giunti Demetra.
Ho preso visione soprattutto della realizzazione di un Orto Biologico di mq 60,preso in affitto dal Comune di Vittorio Veneto(TV),gentilmente concessomi per euro 35 /annui.
Sono un Perito Agrario Specializzato in Viticoltura ed Enologia,nel luglio 1979,diplomato nella famosa ed antica Scuola G.B. Cerletti:Regia Decreta Scuola.Approfittando del fatto che ho tempo libero e che sono sostenitore anch’io del fatto che coltivare l’orto in genere ha un’azione positiva sull’umore.Nella famiglia di mia origine,fare l’orto,coltivare la vigna,allevare vacche da latte(finchè rendeva) e poi da carne,per mantenere in equilibrio la catena alimentare:mantenendo fertili i terreni a foraggio,permettendo di dare erbe foraggere alle manze da ingrasso e ridare poi,attraverso il letame ben maturato,ai campi,difendendo così l’Ambiente Naturale e il Valore e la Genuinità degli Alimenti,così come dev’essere ovunque,applicando anche le tecniche e le sostanze che il mio patrigno decide,i primi anni con me e adesso con il mio fratellastro,che gli è rimasto vicino. Nella Coldiretti,il direttore mi affiancò il Dottor Carlo Duso,un bravo biologo,il quale con molta decisione e capacità di relazione al pubblico,mi introdusse alla conoscenza e all’applicazione presso i conduttori imprenditori agricoli,aventi vigneti,alla lotta biologica contro l’eotetranicus ulmi (ragnetto rosso della vite,scoperto sull’olmo),usando gli acari fitoseidi.Spiegò che il diffondersi del ragnetto rosso sulla vite,dipendeva da certi antiparassitari tipo Zineb,Mancozeb. Si dovette ritornare all’uso di prodotti rameici e introdurre,da viti sane,cioè con acari fitoseidi,situate nel Veronese,tagliando tralcetti con presenti i fitoseidi e trasportandole in un vigneto di un nostro Viticoltore Coldiretti di Zenson di Piave (TV)….e ancora con la tignola della vite…per me non fu solo lavoro…ma anche passione…che mi è rimasta!
E così ho preso questo piccolo orticello comunale,inserito in mezzo ad altri 12 orti
Dando un’occhiata alla situazione,il terreno,una volta avuta la possibilità di entrare ad agosto 2013,abbandonato da circa 2-3anni,molto inerbito,anche con presenza di alti e grossi cardi selvatici,ho provveduto a falciare le erbacce con un decespugliatore,poi con una vanga-forca,previa concimazione con letame equino-bovino in pellet,ho vangato circa un metroquadrato di terreno,in tempera e si è rivelato abbastanza facile da lavorare-di medio impasto tendente all’argilloso- Dalle Analisi che io stesso ho fatto fare nel laboratorio di Analisi Chimiche,ecc di Oderzo gestito dai fratelli Giust,in quest’area ho riscontrato pH 7,2 -poco scheletro – carenti di Fe – talvolta di Mg – N media quantità – P sotto la media – K scarso – degli altri Microelementi non mi ricordo-tranne il Ca – che anche come rivela il pH – è ben presente e conferisce profumi e qualità specie al nostro Prosecco e Verdiso (parlando di vitigni). Ecco la mia domanda:quali attrezzature sono più adatte,spendendo poco,ma durevoli.Per quanto riguarda la coltivazione biologica mi sono iscritto allo SINAB,però se lei può dare qualche suggerimento, mi sarà gradito. Distinti Saluti.