Il pomodoro: origini e proprietà

Arrivano dall’America del Sud, anche se è in Italia che è nata la grande tradizione di conservarli nel modo in cui oggi conosciamo la passata di pomodoro. Ovviamente, parliamo del pomodoro, un ortaggio che nell’orto potrà darvi tante, tantissime soddisfazioni.

Le origini del pomodoro

Il pomodoro è uno degli ortaggi maggiormente consumati; lo mangiamo crudo, nell’insalata o lo utilizziamo per preparare il sugo. La sua storia è molto antica e arriva dalle Americhe, anche se quello che arrivava da quelle terre lontane non era esattamente il pomodoro così come lo conosciamo adesso.

I pomodori che all’epoca arrivavano dalle Americhe e veniva coltivati soprattutto in Francia, in un clima piuttosto freddo, erano piccoli e gialli e anche un po’ storti. Insomma, non erano bellissimi ma ben presto cominciarono a essere coltivati anche in altre zone ed è a questo che si deve la sua colorazione rossa. Poi è intervenuta la sapienza botanica, grazie alla quale oggi abbiamo tante varietà di pomodori (solo quelli italiani sono 320).

Il pomodoro arriva dal Perù e dal Messico, paesi nei quali era molto amato e dove sia gli Inca che gli Atzechi lo chiamavo xitomatl, trasformato poi in tomato in inglese. La parola in lingua originale significava “pianta dal frutto a globo, con tanti semi e polpa succosa”. All’epoca il pomodoro si mangiava tutti i giorni, interno o sotto forma di salsa.

Poi finalmente il pomodoro arriva in Europa, nel 154o, quando Hernan Cortes, di ritorno dalle sue spedizioni, lo porta in patria. All’inizio questo ortaggio non ebbe molto successo, ma pare che il Re Sole, a Versailles, si divertisse a intrattenere gli amici mostrando loro questa strana pianta, dai fiori gialli e dai frutti gialli e arancioni.

Il nome pomodoro arriva da pomo d’oro, proprio per il colore dei frutti della pianta. A chiamarlo così è stato Pietro Andrea Mattioli, il padre della botanica italiana. Sin da subito al pomodoro vennero attribuiti poteri afrodisiaci e ben presto questo ortaggio venne impiegato dagli alchimisti del ‘500 e del ‘600 per preparare pozioni e filtri magici.

Nel nostro paese il pomodoro arriva precisamente nel 1596. All’epoca era considerato una pianta ornamentale, in uso soprattutto nelle regioni del nord. Circa vent’anni dopo il pomodoro arriva anche al sud, in regione dove il clima rendeva particolarmente favorevole la sua coltivazione.

I suoi frutti erano di colore arancione e rosso e invogliavano soprattutto i contadini e le fasce di popolazione più povere a mangiarli. Ed ecco che gli italiani cominciano a mangiare i pomodori, crudi, cotti, all’interno di zuppe e minestre, fritti o in salsa. Nel sud Italia, insomma, furono i primi a mangiare il pomodoro, ben un secolo prima rispetto alle altre popolazioni d’Europa.

coltivare facile

La verità è che siamo talmente abituati a pensare al pomodoro come a un ingrediente base della nostra cucina e tipicamente italiano, che facciamo davvero fatica a pensare che in realtà questo prodotto è stato importato. Pensiamo a un piatto famoso della nostra tradizione e della cucina laziale: la pasta all’amatriciana.

Lo sapete che, inizialmente, questa pasta veniva cucinata senza il pomodoro? Il condimento era formato semplicemente dal guanciale e dall’olio. La pasta si mangiava quindi in bianco, semplicemente perché il pomodoro non esisteva.

Negli altri paesi europei le cose cominciano a cambiare con le grandi carestie e con le pestilenze che hanno colpito i paesi tra il XVII e il XVIII secolo. In tempo di carestia mancava il grano e così i poveri, ma anche i più ricchi, si sono trovati nella condizione di cercare altro da mangiare. In Inghilterra e in Germania cominciarono ben presto a utilizzare il pomodoro per preparare le minestre e le verdure in brodo.

Il pomodoro: caratteristiche e proprietà

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Il pomodoro è un ortaggio ricco di tanti principi nutritivi benefici. Ha poche calorie, è ricco di acqua e contiene anche proteine, sali minerali, fibre e carboidrati. 100 grammi di pomodoro contengono 17 Kcal e quindi tutti sono concordi nell’affermare che questo ortaggio è perfetto durante una dieta, oltre ad avere proprietà digestive e diuretiche.

Contiene anche vitamine del gruppo B, vitamina D, vitamina E, acido ascorbico e tante sostanze che gli regalano straordinarie capacità anti- ossidanti, che proteggono le cellule del corpo dall’invecchiamento. Secondo i nutrizionisti 100 grammi di pomodoro tre volte alla settimana sono la dose minima da assumere perché le proprietà anti-ossidanti, che derivano dal licopene, possano entrare in circolo.

Ma le proprietà del pomodoro non finisco qui, perché questo ortaggio disintossica e depura, elimina le scorie in eccesso ed è ricco di acidi che aiutano a digerire gli amidi e a diminuire il ph nello stomaco. Proprio per questo motivo, però, chi soffre di bruciori di stomaco e di irritazioni gastriche dovrebbero limitarne l’assunzione.

L’industria del pomodoro

L’industria del pomodoro, piccolo orgoglio nostrano, è per la maggior parte italiana. Già a metà dell’800, nella campagne parmensi, molti contadini preparavano la polpa essiccata di pomodoro, chiamata pane nero. Presto questa abitudine si diffuse e nei primi anni del 1900 tra Parma e Piacenza molte persone si erano specializzate nell’attività di condensazione del concentrato di pomodoro sottovuoto.

Nel 1875 un astigiano, Francesco Cirio, fonda a Napoli la prima industria napoletana specializzata nelle conserve, poi specializzata nella produzione di pelati, ottenuti dalla lavorazione di un prodotto d’eccellenza campano: il pomodoro san Marzano.

Il pomodoro nella cosmetica

Grazie alle sue tante proprietà, il pomodoro viene utilizzato in quantità anche nell’industria cosmetica. La polpa, in particolare, viene utilizzata per preparare cosmetici rassodanti per la pelle e maschere nutrienti e tonificanti.

Il pomodoro, secondo antiche tradizioni, si può utilizzare anche per combattere l’acne e basterebbe passare sul viso, nelle zone interessate, una fetta di questo ortaggio. Si dice anche che il pomodoro, il suo succo in particolare, serva per nutrire le pelli particolarmente secche.

Olio d’oliva e pomodoro, insieme, è un ottimo rimedio, insieme al succo di limone, contro gli arrossamenti della pelle, in seguito a una sbagliata esposizione al sole oppure dopo una scottatura. Si dice che il pomodoro renda più belle anche le mani e che si possa usare proprio come si usa la saponetta.

Il pomodoro nell’orto

Oggi il pomodoro è uno degli ortaggi maggiormente coltivati nell’orto. Ne esistono davvero tantissime varietà e tutte sono ottime da consumare, crude o cotte. Dal sud Italia si è diffusa nel tempo la tradizione della conserva di pomodoro, un’attività impegnativa ma ricca di soddisfazione che permette di preparare le scorte per l’inverno ed evitare di acquistare al supermercato la polpa di pomodoro in barattolo.

E se la conserva di pomodoro la fate con i pomodori dell’orto, be’, è tutta un’altra musica. I pomodori sono più buoni, non contengono pesticidi e avrete certamente un motivo valido per impegnarvi nella cura dell’orto in attesa del raccolto. Unico imperativo: se volete preparare tante conserve, dovrete dedicare ai pomodori tanto spazio nel vostro orto.

Qualche consiglio per la coltivazione

Eccovi qualche pratico consiglio per coltivare i pomodori nel migliore dei modi:

  • Fate sempre attenzione attenzione alla comparsa degli afidi, i nemici numero uno della pianta del pomodoro. Questi parassiti si possono contrastare in modo semplice e naturale, con sapone molle di potassio.
  • Preparate dei sostegni perché i pomodori per crescere bene hanno bisogno di un tutore ed evitate che le bacche vengano in contatto con il suolo.
  • Praticate la potatura del pomodoro, in particolare la sfemminellatura.
  • Tenete il basilico vicino alla pianta del pomodoro; tiene lontano gli afidi e migliora il sapore dei frutti al raccolto
  • Utilizzate un concime a base di azoto, potassio e calcio; molto nutriente e perfetto per far crescere i pomodori nel migliore dei modi. Concimate sempre il terreno prima di piantare i pomodori.
  • Fate attenzione alle malattie come peronospora e fusariosi.
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