Serra: costruzione

Con il termine serra si intende una costruzione volumetrica artificiale, provvista di un tetto e chiusa lateralmente, totalmente isolata dal clima circostante da materiale plastico o vitreo. Tale struttura è in grado di ricreare un ambiente favorevole al normale sviluppo delle piante in essa contenute. Temperatura, luce e umidità sono controllate e calibrate per mezzo di una rete di sensori e allarmi.

Costruire una serra

La serra: storia e uso

Il vantaggio delle serre è che la luce riesce ugualmente a penetrare, garantendo lo sviluppo della pianta.

L’idea di creare degli ambienti artificiali, nei quali far crescere colture anche fuori della loro stagione naturale, trova applicazione fin dall’epoca romana. L’imperatore romano Tiberio, grande amante dei cetrioli, fece escogitare dei sistemi di produzione che gli assicurassero questo ortaggio perfino in inverno.

Lo stratagemma consisteva nel seminare l’ortaggio in alcuni contenitori provvisti di ruote, simili a dei carrelli. Durante il giorno i servi li tiravano fuori, mettendoli al sole; al tramonto erano riposti in un ambiente chiuso e mite. In alternativa, la semina avveniva direttamente in un terreno esterno, sopra il quale si costruiva una copertura fatta di vetri, in pratica una serra.

Le prime serre moderne si diffusero nel territorio italiano dal tredicesimo secolo. Servivano a conservare le colture importate dagli esploratori delle aree calde e tropicali. Richiedevano, tuttavia, grandi sforzi per regolare e mantenere la temperatura giusta.

Nell’epoca moderna, le serre si diffusero anche nei territori dei ricchi possessori terrieri; prendevano il nome specifico di orangeries, perché erano costruite per proteggere gli alberi d’arance dal freddo. Nel diciassettesimo secolo, grazie ai miglioramenti strutturali, le serre si diffusero un po’ ovunque nel territorio europeo. Alla Reggia di Versailles arrivò ad avere dimensioni e livelli prestazionali altissimi.

Nel 1800 le serre diventano dei veri e propri monumenti di vetro. Il primo esempio di serra costruita nell’epoca vittoriana è al Kew Gardens. Attualmente ne esistono di moltissimi tipi, adatti ai più disparati usi e per le diverse esigenze.

A cosa servono le serre

Ma quanti tipi di serra esistono nel mercato attuale? Sostanzialmente due:

  • Serre per la coltivazione florovivaistica
  • Serre di tipo domestico

Le serre per la coltivazione florovivaistica trovano largo uso presso i vivaisti, i produttori e i rivenditori di piante d’abbellimento e ortaggi. A tutti sarà capitato, durante la stagione primaverile, di entrarci per acquistare i fiori o le piantine per avviare un orto. Esse sono di tipo professionale, quindi con dimensioni e caratteristiche adatte al lavoro intensivo che devono svolgere.

Tuttavia il mercato ha creato anche delle costruzioni ridotte, le serre di tipo domestico, adatte per i singoli consumatori e attraverso le quali d’inverno si possono proteggere i vasi di fiori o le colture orticole più sensibili ai rigori invernali.

Allestimento interno delle serre

All’interno delle grandi serre professionali troviamo tutta una serie di strumenti, impianti e arredi utili a favorire la crescita e il mantenimento delle colture.

  • Impianto idrico
    Fondamentale per la vita delle piante, in genere si compone di una fitta rete di tubi che distribuisce l’acqua in ogni punto della serra. Possono essere attivati manualmente o comandati da un temporizzatore programmabile. L’acqua giunge alle radici della piante grazie a dei tubicini in gomma, dai quali esce a gocce.
  • Impianto di climatizzazione
    Permette il mantenimento costante della temperatura interna alla serra. È composto da una fonte di calore (che può essere un bruciatore a gas o un generatore elettrico) e da una serie di termostati che controllano continuamente il livello della temperatura.
  • Impianto elettrico e d’illuminazione
    Necessario per consentire una perfetta illuminazione della serra, oltre che per utilizzare qualsiasi apparecchiatura elettrica al suo interno.
  • Supporti metallici e attrezzature
    Anche se la maggior parte delle coltivazioni poggiano direttamente sul piano della serra, si usano dei ripiani per aumentare la capacità totale della struttura. Ci sono delle ditte specializzate che costruiscono appositamente questo tipo di supporti. Per agevolare il trasporto delle piantine da un punto all’altro, si usano dei carrelli a ruote. Infine, troviamo i tipici attrezzi usati dagli agricoltori come pale, zappe, vanghe, etc.

Legislazioni edilizie e scelta del luogo

La vigente regolamentazione in materia di costruzioni edilizie, almeno in un punto, non lascia scampo ad errate interpretazioni: per qualsiasi opera in muratura e ancorata a terra è necessario chiedere la licenza, quindi anche per una serra.

Chiunque si trova nelle condizioni di dover costruire una serra, quindi, deve tener presente questo particolare. Inoltre, ogni municipio ha le sue norme, per cui è consigliabile rivolgersi all’apposito sportello per qualsiasi informazione.

Quanto al luogo migliore per installare una serra, ecco le principali avvertenze:

  • scegliete un punto del giardino lontano da alberi di grandi dimensioni: eviterete così l’ombra da questi causata e, nel caso di piante a foglia
    caduca, l’accumulo di foglie
  • piantare la serra su quella parte di terreno che risulta più pianeggiante o comunque priva di avvalenti, per non creare ristagni d’acqua
  • se si ha la possibilità appoggiare la struttura ad un muro della casa: oltre ad assicurare una maggiore stabilità, nei mesi invernali vi cederà parte del calore prodotto nell’abitazione
  • cercate di rimanere vicini alla casa, per facilitare il collegamento di acqua e luce, in caso di necessità

Alternative alla serra

Esistono semplici rimedi con i quali è possibile sostituire le funzioni di una serra.

In commercio si trovano dei teli particolari, chiamati tessuto non tessuto, che hanno la peculiarità di proteggere dalle particelle di brina, che si formano durante le notti invernali, qualsiasi pianta si trova al di sotto di esso.

Il loro utilizzo è consigliato nei mesi invernali; ma le loro proprietà possono tornare utili anche in estate, per proteggere le colture in campo aperto (ad esempio la lattuga appena trapiantata) dai raggi del sole, dato che il suo colore bianco respinge la luce. Così facendo, si riduce fortemente l’evaporazione dell’acqua durante le ore più calde del giorno.

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