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Il birdgardening
Il birdgardening è un’attività nata in Gran Bretagna verso la fine dell’Ottocento e che, da allora, ha trovato una grande diffusione in molti Paesi dell’Europa, soprattutto settentrionale. Anche in Italia, seppur lentamente, il birdgardening sta via via prendendo piede, dal momento che anche in contesti più o meno urbanizzati consente di riavvicinarsi un po’ alla natura.
Il termine birdgardening deriva da bird garden, ovvero “giardino degli uccelli”, e consiste in una pratica che unisce il piacere del giardinaggio alla scoperta delle abitudini degli uccelli che vivono in natura. La prima comparsa di questo termine risale al 1881, quando venne coniato dallo scrittore inglese William Robinson nel suo libro intitolato “The Wild Garden” (Il Giardino Selvaggio).
Un giardino realizzato secondo i criteri del birdgarden è un luogo dove si trovano essenze vegetali idonee a richiamare uccelli, farfalle ed altri piccoli animali selvatici. In questo giardino si vengono a ricreare catene alimentari simili a quelli che si possono trovare in natura. L’attività può contribuire inoltre a recuperare specie erbacee, arbustive ed arboree originarie del territorio che spesso sono state soppiantate dall’introduzione di piante “esotiche”.
Oltre a fornire piante sulle quali trovare riparo e nutrimento, il birdgardening può includere anche il posizionamento di mangiatoie e abbeveratoi nei quali gli animali possono cibarsi e dissetarsi. Mentre d’inverno le mangiatoie sono molto affollate per via della scarsità di cibo che offre l’ambiente, gli abbeveratoi sono decisamente apprezzati nei mesi caldi dell’anno. Molti appassionati posizionano in giardino anche delle cassette-nido artificiali che vengono utilizzate dagli uccelli per deporre le uova ed allevare i loro piccoli.
Il processo di avvicinamento degli uccelli a queste strutture avviene in modo molto graduale: dapprima essi si aggireranno nei dintorni con circospezione ma poi, presa confidenza ed appurato che non vi sono pericoli, diventeranno frequentatori abituali del giardino.
Durante le prime fasi di avvicinamento è indispensabile tenersi a distanza e non disturbare in alcun modo gli animali, ad esempio osservandoli con un binocolo dall’interno della casa. Anche se per i bambini la presenza degli uccelli può essere una fonte di grande eccitazione, in queste prime fasi bisogna evitare che gli eventuali schiamazzi possano disturbare i pennuti.
Nonostante il suo nome, il birdgardening è un’attività che non necessariamente richiede i grandi spazi di un giardino, ma che può essere praticata anche su terrazzi e balconi, seppur su scala minore.
Mangiatoie
Può capitare che, soprattutto d’inverno, nel giardino non vi siano sufficienti risorse alimentari a disposizione degli uccelli. Un’ottima idea può quindi essere il posizionamento di mangiatoie da riempire con del cibo, in modo tale da sostentare i pennuti durante i mesi più freddi dell’anno.
Le mangiatoie dovrebbero essere posizionate su rami alti, preferibilmente visibili dalle finestre di casa in modo tale da poter osservare gli animali mentre si cibano senza disturbarli. Esistono tipologie di mangiatoie molto diverse tra loro, che vanno dalle più semplici (piccole strutture che fungono da posatoi, da appendere ai rami degli alberi) alle più “complesse” (vere e proprie casette dotate di tetto, realizzate in legno o plastica).
Molto apprezzate sono le mangiatoie a rete, dove l’alimento è contenuto in una rete di metallo o plastica, e le mangiatoie a tramoggia, nelle quali il cibo fuoriesce solo gradualmente man mano che viene consumato dagli uccelli.
Dal momento che inevitabilmente la natura tende a fare il suo corso, la presenza degli uccelli – attirati dal cibo – è a sua volta un elemento di fortissimo richiamo per i gatti. Allo scopo di evitare la predazione dei volatili, è sempre consigliabile posizionare lungo la struttura alla quale è agganciata la mangiatoia un dissuasore per gatti.
Una simile soluzione può essere realizzata legando attorno al tronco una struttura in plastica a forma di campana rovesciata che impedisca ai gatti di arrampicarsi sino alla mangiatoia. In questo modo sarà possibile tenere alla larga anche i roditori, decisamente attratti dal contenuto delle mangiatoie.
Le mangiatoie devono sempre essere ben rifornite, soprattutto quando fa freddo, e per attirare gli uccelli è possibile spargere sul tettuccio di quelle chiuse un po’ di cibo. Allo scopo di evitare deterioramenti e marciumi, è sempre bene riempire la mangiatoia solo con il cibo necessario per la giornata. Per questa operazione le ore ideali sono quelle del primo mattino.
In primavera l’alimentazione andrebbe sospesa, dal momento che i piccoli devono imparare a diventare autosufficienti cibandosi delle risorse che trovano in natura, senza abituarsi a trovare il cibo già pronto nella mangiatoia.
Cibo per gli uccelli
Una volta collocata la mangiatoia, viene il momento di chiedersi: con cosa riempirla? Gli uccelli del giardino infatti hanno diverse esigenze alimentari, dal momento che si possono distinguere in tre gruppi principali:
- Frugivori
questi animali si nutrono di frutta (ad esempio mele, pere o noci di cocco tagliate a metà) e bacche (che crescono sulle piante che avremo piantato in giardino). - Granivori
l’alimentazione è rappresentata da granaglie e semi (di girasole, canapa, panico, miglio, scagliola…) ma possono essere somministrati anche fiocchi di cereali, frutta secca (noci, nocciole, arachidi…) e avena. - Insettivori
in natura la loro dieta è costituita da insetti e altri piccoli invertebrati (lombrichi, chiocciole, ragni…). A questi uccelli possono essere somministrati anche avanzi di grasso del prosciutto, cotenne e pezzettini di formaggio.
Nonostante ovviamente non rientrino nella loro alimentazione naturale, anche gli avanzi di prodotti da forno possono essere tranquillamente dati agli uccellini, come ad esempio briciole di pane (preferibilmente non salato), di torta o di biscotti.
L’importante è che questi siano ben secchi, per evitare fermentazioni a livello intestinale. In commercio, presso i negozi specializzati, è possibile trovare confezioni già pronte contenenti un assortimento di semi, frutta secca e granaglie talvolta integrati con insetti secchi o palline di grasso.
Bacche preferite dagli uccelli
Gli uccellini prediligono, in genere, le bacche caratterizzate da colori vividi ed intensi, soprattutto il rosso o l’arancio acceso. I passerotti, ad esempio, sono attratti dalle bacche rosse dell’evonimo, una pianta utilizzata per le siepi che fruttifica all’inizio dell’inverno. Mentre i merli sono amanti delle bacche del sambuco, il ligustro è invece un forte elemento di richiamo per tortore e capinere.
A tal proposito, nella scelta delle piante ‘edibili’ è importante considerare l’epoca di maturazione dei frutti, prediligendo le specie che fruttificano in autunno e in inverno piuttosto che le varietà a maturazione estiva. Ecco alcuni esempi di piante che si possono impiegare per attirare gli uccelli:
- Rosa canina
- Biancospino
- Sambuco
- Evonimo
- Prugnolo
- Ligustro
- Edera
- Cotoneaster
- Piracanta
- Azzeruolo
Abbeveratoi
In giardino è possibile collocare anche piccoli recipienti nei quali lasciare sempre a disposizione degli uccelli un po’ di acqua fresca. Non è necessario che questi abbeveratoi siano profondi, anzi, le vaschette non dovrebbero contenere più di qualche centimetro di acqua da cambiare con una certa frequenza per evitare la formazione di alghe e muffe.
Oltre a dissetarvisi, gli uccelli si recano presso gli abbeveratoi anche per trovare frescura e pulire il loro piumaggio. La cura dell’igiene è importantissima per i volatili, dal momento che con l’acqua si rimuovono dal piumaggio eventuali parassiti e piume morte.
Anche gli abbeveratoi devono essere protetti dagli eventuali attacchi di roditori o gatti, utilizzando le soluzioni descritte precedentemente. Se gli spazi in giardino sono sufficienti, si può anche optare per l’installazione di una vasca interrata che, oltre ad essere utile per gli uccelli, rappresenta anche un elemento di pregio per l’insieme.
Nidi artificiali
Quasi tutte le specie di uccelli sono solite costruirsi i propri nidi con i materiali che trovano in natura, ad esempio ramoscelli, foglie o pezzetti di muschio. Molti, tuttavia, non disdegnano affatto insediarsi in un nido già pronto all’inizio della stagione riproduttiva, che va grossomodo dalla primavera alla fine dell’estate.
In commercio si possono trovare nidi artificiali di forme, materiali e dimensioni molto diverse, ciascuno dei quali si adatta a particolari specie di uccelli. In genere questi nidi sono delle cassettine in legno naturale, di forma quadrata o rettangolare, che presentano uno o due fori per l’ingresso. Esistono anche nidi in plastica, che tuttavia sono sconsigliati dal momento che questo materiale non si addice all’ambiente naturale e presenta problemi di scarsa traspirabilità.
I nidi vanno posizionati prima dell’inizio della stagione riproduttiva, preferibilmente ancora in inverno, in modo tale da lasciare agli uccelli qualche settimana per abituarsi alla loro presenza, ispezionarli e decidere di insediarvisi. Il fissaggio può essere realizzato con del fil di ferro, dei chiodi o delle viti, possibilmente orientando il foro di ingresso principale verso sud est.
Se non vi fossero già, bisogna praticare un paio di fori nel fondo della cassetta, per favorire il drenaggio. Il nido artificiale deve essere collocato in posizione leggermente inclinata allo scopo di far defluire l’acqua dagli appositi fori.
molto interessante ,spiega molto bene e con semplicita tutti gli argomenti
E’ gia da tempo che metto cibo per gli ucelli così ho potuto fare delle foto fantastiche a cince, capinere e pettirossi
Gli uccelli fanno nidi, mi piacerebbe capire se bisogna lasciarli (perché ad esempio i merli) visto che li utilizzano anche di inverno, o se è meglio toglierli perché non li riutilizzano, sviluppano malattie per gli uccelli etc.
E’ molto bello vedere come li hanno costruiti, con quali materiali… (sono molto piu capaci di riciclare degli umani.