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Saper riconoscere l’afide verde del melo
Semplicemente leggendone il nome, dell’afide verde del melo si capiscono diverse cose. La prima è che questo tipo di parassita è caratterizzato da un corpo di colore verde, per la precisione tendente al verdastro chiaro; la seconda è che si tratta di una specie che è esclusiva proprio di questo albero da frutto (“monoica”).
Dal punto di vista tassonomico, al pari di altri afidi anche questa specie appartiene all’ordine dei rincoti, mentre il suo nome scientifico esatto è Aphis pomi. Lungo all’incirca 2-3 millimetri, l’afide verde del melo si insedia sulla pagina inferiore delle foglie e non disdegna, in primavera, nemmeno di attaccare i delicati germogli.
I danni causati sul melo dall’afide verde
La fonte di nutrimento di questo afide è la linfa della pianta, che viene succhiata attraverso un efficiente apparato boccale; in seguito alle punture, le parti verdi del melo iniziano ad accartocciarsi leggermente e a perdere di vitalità. I germogli colpiti invece manifestano problemi di sviluppo, e tendono ad apparire deformati e dalla crescita stentata.
Le dense colonie di afide verde del melo imbrattano le foglie con una sostanza zuccherina detta melata, che letteralmente si incolla alle parti colpite causando non pochi problemi. A iniziare dall’occlusione delle minuscole aperture dette stigmi che consentono gli scambi gassosi delle foglie, fenomeno che ne può determinare l’asfissia.
Un altro problema legato alla melata è che, essendo un substrato favorevole allo sviluppo dei microorganismi, spesso rappresenta il terreno di insediamento di fumaggini ed altre malattie fungine. Da non trascurare, infine, è l’effetto lente causato dalle goccioline di melata su cui cadono i raggi diretti del sole, che può produrre dannose bruciature alla superficie fogliare.
Combattere l’afide verde del melo
È bene intervenire subito con trattamenti mirati non appena si manifesta la presenza dell’afide verde del melo: pur non essendo la specie in grado di causare danni gravi, infatti, è necessario evitare che la pianta soffra inutilmente.
In commercio, nello specifico nei negozi di giardinaggio e vivaistica, è possibile trovare una buona gamma di prodotti che combattono gli afidi. Tali formulati sono da utilizzare solo in presenza di effettive infestazioni e mai come trattamento preventivo, poiché risulterebbero sostanzialmente inutili. In alternativa una miscela casalinga composta da acqua e sapone, da spruzzare sulle foglie, permette di sciogliere lo strato ceroso che protegge questi afidi e di liberare così le piante dall’attacco dei parassiti.