I terricci e i loro benefici

La qualità dei terreni può essere modificata attraverso dei “correttivi” che migliorano la consistenza e la concimazione ma non possono trasformare completamente le basi del terreno. L’agricoltore può scegliere le piante da coltivare in modo tale che possono crescere in quelle particolari condizioni e qualità di terreno.

varie tipologie di terricci

Le piante ornamentali e alcuni fiori sono abbastanza complicati da coltivare in quanto hanno bisogno di terreni particolari per poter crescere e svilupparsi. Negli orti, infatti, possono svilupparsi solo piante rustiche, ovvero quelle che hanno una buona resistenza agli agenti atmosferici. Mentre sono ben poche le piante da vaso, che possono prosperare solo nella terra comune, richiedendo una cura particolare e sostanze speciali, come ad esempio i terricci.

Il terriccio non è altro che la comune terra arricchita da elementi nutritivi provenienti da boschi o dal compostaggio. E’ possibile avere diverse qualità di terricci, ciascuno con le proprie qualità e caratteristiche. Di seguito, una breve illustrazione dei terricci più importanti.

Terriccio di bosco e foglie

Questo tipo di terriccio è formato da materie vegetali decomposte provenienti dagli strati superficiali di terreno boschivo. Chi ha la fortuna di avere un giardino o un orto può procurarselo in modo artificiale: basta ammassare un po’ di erba cattiva, una discreta quantità di fogliame, un po’ di letame e delle piote di un prato. Questo composto, una volta fermentato, produce un ottimo terriccio. In pratica, si tratta dell’equivalente del loam inglese e terreau francese.

Terriccio di scopa o brughiera

E’ quel tipo di terriccio che viene prelevato da quei boschi in cui sono presenti le eriche o scope. Si distingue dal primo perché viene raccolto a una profondità di circa 25 centimetri in modo tale da includere anche le radici di piante. Viene soprannominato “terra fibrosa” ed è l’equivalente della terre de bruyère: un mix di sabbia, humus e avanzi vegetali in fase di decomposizione. Questo tipo di terriccio deve essere leggero e morbido al tatto, di colore bruno ma non deve ungere le mani al tocco. La proporzione tra sabbia e humus deve essere quasi la stessa: 40-50% di sabbia e il resto humus.

Terriccio di castagno

Come suggerisce già il nome, questo terriccio è prodotto con la parte interna dei fusti di castagno. Il colore è il tipico rosso bruno, molto leggero e permeabile. Quello macerato risulta il migliore ma anche quelli di “pezzatura” più grande, chiamati zèccoli, risultano buoni da utilizzare solo se facilmente malleabili al tocco. Se non si ha modo di acquistare un buon terriccio di castagno oppure è disponibile un terriccio composto da zèccoli ancora legnosi, prima di adoperarlo bisogna attendere un po’ di tempo in modo che la macerazione completi il suo processo.

Rena bianca

E’ reperibile presso i produttori di ceramiche ed è conosciuta anche con il nome di rena di Fontainbleau. Si può trovare anche sulle rive del mare di Taranto, la rena di vetro è ottima se aggiunta ai terricci di bosco per modificarli e renderli più permeabili.

Tufo

Il tufo è una sabbia mescolata con terra ed elementi vegetali provenienti dalle rive dei fiumi dopo la piena.

Sfagno

In realtà non è un vero terriccio ma serve come base per molte piante. Quando è secco è utile per “addolcire” il terriccio.

Torba

Molto utilizzata per chi pratica giardinaggio. Da usare solo se fibrosa, ossia quando non ha ancora completato il processo di decomposizione.

Argilla

Proviene da terreni detti galestri ed è utile solo se mescolata con altri ingredienti. Tutti questi terricci possono essere usati singolarmente oppure mescolati tra di loro in base all’uso e alle esigenze delle piante. Approvigionarsi in tempo utile di diverse qualità di terricci è importante ai fini di una corretta coltivazione. Però, ci sono alcuni aspetti da considerare: i terricci più giovani non sono molto benefici per le piante e vanno selezionati e vagliati per eliminare tutte le materie estranee. Il vaglio del terriccio può avvenire in due modi: a maglie strette e più rado.

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