Tra gli insetti buoni, annoveriamo il riccio che si nutre principalmente di lumache, chiocciole e lombrichi che rappresentano una vera e proprio “piaga” per l’agricoltura. Il topo-ragno, invece, si nutre d’insetti; i pipistrelli sono ottimi predatori di farfalle notturne; anche i rettili sono necessari al sostentamento della vegetazione, soprattutto le lucertole e i rospi.
Contenuti della guida:
La filosofia del prof. Berlese
Uno dei più importanti studiosi del settore agricolo è il professor Berlese, il quale è stato il capostipite di nuove “correnti di pensiero” riguardo la distruzione di insetti ritenuti nocivi. Egli stesso afferma che i coltivatori devono sfruttare le leggi della natura in merito all’equilibrio tra una specie e l’altra, in cui la nascita di una specie nociva presuppone la presenza di un insetto predatore o parassita che modera il propagarsi e la diffusione su larga scala dell’insetto nocivo.
Ecco spiegato il motivo per cui, in natura, sono molto frequenti le rapide scomparse o le diminuzioni repentine delle singole specie. Si genera un meccanismo in cui il predatore si nutre della preda causandone una diminuzione controllata. A tal proposito, il professor Berlese ha introdotto la Prospalthella Berlesei, il parassita della Diaspis Pentagona, che è un distruttore di gelsi, peschi e altre tipologie di alberi.
Inoltre, sono stati introdotti altri due tipi di insetti entomofagi per contrastare due temibili insetti che sono noti per essere distruttori di piante. Il primo si chiama Novius cardinalis, parassita dell’Icerga Purchasii, ossia una cocciniglia che si nutre di agrumi e mimose; il secondo è l’Alphaelinus mali che si rivela ottimo per distruggere lo Schizo neura lanigera del melo. Altri insetti utili sono gli staffilini e le coccinelle che sono divoratrici di afidi.
Altri animali utili all’orticoltura
Gli uccelli possono rivelarsi utili da una parte, ad esempio, diffondendo la specie di altre piante in altre zone territoriali mentre, dall’altra, possono arrecare danni ad orti e frutteti mangiandone i raccolti. Per contrastare tale fenomeno è utile collocare degli spauracchi, da sostituire a cadenza settimanale per non far abituare i volatili alla loro presenza sempre “fissa”.
Le api, vespe e calabroni sono necessari per l’impollinazione dei fiori ma devono essere ben controllati per non danneggiare sia gli agricoltori sia i raccolti di frutteti nel periodo della loro maturazione. Anche le talpe sarebbero molto utili in agricoltura poiché si cibano di insetti ma, allo stesso tempo, rappresentano una serie minaccia per la terra a causa delle lunghe gallerie che scavano, apportando non pochi danni alle coltivazioni e ai loro frutti.