Coltivare l’aglio è un’attività per tutti, che siate voi esperti o coltivatori alle prime armi. Il tempo giusto per la semina e la tipologia di terreno rendono l’aglio una coltivazione che non ha bisogno di manutenzione e quindi molto semplice da affrontare per tutti. Se state muovendo i primi passi con l’orto e siete ancora titubanti all’idea di buttarvi in un progetto complesso, sappiate che l’aglio è un ottimo punto di partenza.
L’aglio è usato dall’uomo da sempre e gli uomini antichi lo conoscevano molto bene, come hanno mostrato alcune prescrizioni mediche trovate sulla superficie di una tavoletta sumera di argilla che risale a più di 3.000 anni fa. Da sempre l’uomo ha coltivato l’aglio e lo ha utilizzato per gli scopi più disparati, dalle preparazioni medicamentose ai rimedi scaccia vampiri.
Oggi l’aglio nella nostra cucina è un ingrediente chiave che si può utilizzare per preparare un’ampia varietà di ricette e ancora oggi è riconosciuto come metodo naturale per prevenire le malattie cardiache. Vediamo allora quali sono le nozioni base che occorre conoscere per coltivarlo alla perfezione.
Contenuti della guida:
Piantare l’aglio
L’aglio ha bisogno di tanto sole per crescere bene e per produrre bulbi grandi. La pianta ha bisogno anche di acqua, ma teme i ristagni che possono provocare marciumi. Il periodo migliore per piantarlo è a metà ottobre, tranne nei casi in cui la semina primaverile è favorita da un clima più caldo.
Scavate bene il terreno fino alla profondità e prima di piantare i bulbi, incorporate una buona quantità di sostanze organiche per favorire il drenaggio. Per drenare il terreno andrà benissimo una manciata di argilla oppure un po’ di sabbia.
In autunno l’aglio produce uno spicchio di dimensioni idonee al raccolto, ma in ogni caso non è consigliabile farlo crescere in condizioni di troppa umidità. Se vi trovare in una zona umida, in autunno è meglio piantare l’aglio su un letto rialzato. In alternativa, per essere sicuri, potete sempre aspettare la primavera.
L’aglio ha bisogno di un periodo freddo, di circa 6 settimane, in cui la temperatura del suolo è inferiore a 10 gradi, per crescere bene. Questo è il motivo per cui possiamo piantare solo in autunno o all’inizio della primavera. Se piantare l’aglio al di fuori di questo periodo, il bulbo dell’aglio non crescerà nel modo giusto.
Scegliere gli spicchi d’aglio
Prima di piantare l’aglio è importante selezionare i bulbi migliori. Meglio usare un bulbo biologico ovviamente, magari regalato da qualcuno che un orto lo coltiva già da tempo, che acquistare al supermercato.
Quando avrete i bulbi, dovrete piantarli a una distanza di 20 – 25 cm l’uno dall’altro, mantenendo anche 25 cm di distanza tra le file. Se seminate in autunno, è bene anche ricoprire il terreno con una dose di pacciamatura per proteggere la terra dal gelo.
La cura dell’aglio
Abbiamo detto che l’aglio è una pianta che non ha bisogno di particolari attenzioni, ma questo non significa che necessiti di ricevere le giuste cure per crescere bene. Per esempio, il terreno deve essere ben nutrito con un buon fertilizzante per diventare l’incubatrice perfetta che farà nascere bulbi grandi e carnosi. L’aggiunta del fertilizzante organico andrebbe fatta una volta al mese, o al massimo una volta ogni due mesi. A parte questo accorgimento, sarà sufficiente controllare che la pianta sia al riparo da erbe infestanti e da situazioni di ristagno d’acqua che potrebbero far marcire l’intero raccolto.
La raccolta dell’aglio
L’aglio è normalmente pronto per la raccolta quando la maggior parte del fogliame è diventato giallo-marrone e questo avviene circa a metà del mese di agosto. E ‘importante anche sapere quando l’aglio è abbastanza maturo da essere raccolto: non raccogliete i bulbi troppo presto, perché saranno piccoli, e non raccoglieteli troppo tardi perché in questo caso il rischio è che il bulbo si spacchi e sia di bassa qualità al momento del consumo. Come sempre, bisogna avere pazienza e seguire con rispetto i ritmi della natura.
Bisogna fare attenzione alle sere d’estate particolarmente umide; in queste condizioni le foglie potrebbero essere già diventate gialle, ma se lasciate l’aglio ancora nel terreno in questa fase, i bulbi potrebbero ammalarsi vanificando tutto il vostro lavoro.
Quando si raccolgono i bulbi di aglio, bisogna toglierli dal terreno con l’aiuto di una cazzuola per fare spazio nel terreno circostante. Rimuovete il terriccio in eccesso dai bulbi, ma non rimuovete il fogliame con cui avete costruito lo strato di pacciamatura. Dopo la raccolta, l’aglio deve asciugare al sole per 3 – 4 settimane se possibile. Meglio ancora appenderlo in balcone a testa in giù fino a quando non si sarà essiccato.
Conservare aglio
Una volta che l’aglio sarà asciutto, può essere legato in mazzi, più o meno grandi, per la conservazione. Ricordate: più a lungo rimangono le foglie sulla pianta, più a lungo si conserverà l’aglio. I bulbi si puliscono con un panno leggermente umido, si scartano quelli che all’interno sono di consistenza molle o quelli che dentro sono di colore scuro, quasi bruciati. Tutti gli altri si possono usare in cucina.
Parassiti e malattie
Anche l’aglio, come tutte le colture dell’orto, purtroppo è soggetto all’attacco di parassiti e malattie. Ce ne sono diverse che possono colpire questa pianta:
Fusariosi
Si tratta di un fungo, è una malattia piuttosto diffusa tra gli ortaggi e diciamo che è meglio evitarla come la peste. Questo fungo restringe i vasi della pianta, l’acqua non riesce più a circolare liberamente e la coltivazione avvizzisce.
Peronospora
Si riconosce perché le foglie diventano grigie. C’è però un lato positivo: questa malattia si previene utilizzando il rame, che ferma la sua avanzata e impedisce che il bulbo ne risulti danneggiato.
Ruggine
Anche in questo caso, questo parassita si riconosce piuttosto facilmente. Le foglie diventano di un colore giallastro e, anche in questo caso, il rame è un buon trattamento preventivo.
Bulbi marci
Se trovate i vostri bulbi letteralmente marci, aspettate a colpevolizzarvi perché, forse, la vostra pianta potrebbe essere stata attaccata da un fungo. Scoprire di che cosa si tratta vi aiuterà in futuro per mettere in pratica il giusto trattamento di prevenzione.
Muffa bianca
Se le foglie hanno un aspetto opaco, come se fossero ricoperte di una strana patina bianca, allora anche in questo caso c’è lo zampino del parassita della muffa bianca.
Mosca dell’aglio
Le larve di queste mosche si depositano nei bulbi e dei bulbi si nutrono. Il risultato è l’insorgere di altri batteri e virus. Questo insetto, purtroppo, si riproduce anche nelle tre-quattro generazioni successive e anche se la più aggressiva è la prima, meglio tenerlo alla larga.
Le varietà di aglio
In natura non esiste soltanto un’unica specie di aglio. Per molti, soprattutto quando si cucina, un aglio vale l’altro, ma i veri intenditori sanno che non è così. Ecco quali sono le varietà più conosciute:
Aglio bianco
Ha un buon rendimento produttivo e per questo è la varietà più coltivata. La varietà di aglio bianco più conosciuta è quella piacentina, con una capocchia di grandi dimensioni. Molto famoso è anche l’aglio di Caraglio del Piemonte.
Aglio rosa
Molto famoso a Napoli e anche ad Agrigento. Ha un gusto molto delicato e si coltiva per essere consumato fresco, senza procedure di essiccamento.
Aglio rosso
Questo è l’aglio dal gusto più forte che esista. Molto famoso è quello di Sulmona, ma anche quello di Nubia, dal profumo molto intenso.
Complimenti, ottima spiegazione! tranne la semina in vasi per chi non ha orto. comunque grazie!