Coltivare gli asparagi

Avete mai pensato di coltivare gli asparagi? Sì, farlo è possibile, con qualche accorgimento e una buona dose di pazienza. I risultati, e il raccolto, sapranno ripagarvi della fatica e del tempo necessario per far crescere bene gli asparagi. E il risparmio economico, dati i prezzi del mercato, non è da sottovalutare!

Gli asparagi sono buoni, hanno un sapore delicato, fanno anche bene alla salute, ma hanno un grande e unico difetto: il più delle volte sono davvero costosi! Molto dipende dall’annata, dallo stato dell’agricoltura che varia di anno in anno, ma diciamo che, a grandi linee, nella black list degli ortaggi che molte volte hanno dei prezzi proibitivi c’è proprio lui, l’asparago!

Ma un modo per aggirare l’ostacolo e risparmiare notevolmente sulla spesa di casa c’è: coltivare gli asparagi da soli, nel proprio orto, a km 0 e in modo assolutamente biologico. Se siete amanti del genere e vi piacerebbe sperimentare questo tipo di coltivazione, che non è tra le più gettonate ma promette grandi soddisfazioni, allora vi conviene fare un po’ di spazio tra l’insalata, i peperoni e le zucchine e dedicare qualche centimetro di terra agli asparagi.

Ci vuole un po ‘di pazienza per far sì che le vostre piante di asparago crescano forti e sane, ma del resto, se siete abituati a coltivare da soli i vostri ortaggi, ormai saprete bene che la natura ha i suoi tempi e che per avere un raccolto ricco e rigoglioso uno dei segreti più importanti è quello di avere pazienza e di non essere mai frettolosi.

La prima cosa di cui avrete bisogno, quindi, è proprio il tempo. L’asparago richiede circa 3 stagioni per essere ben radicato nel terreno. Quindi è bene essere chiari sin da subito: non aspettatevi di mangiare gli asparagi fatti in casa quest’anno se proprio quest’anno li piantate per la prima volta.

Gli asparagi per crescere bene avranno anche bisogno di una posizione fissa e permanente dove, una volta radicati, possano continuare a produrre i loro frutti per molto tempo. Il  sito dedicato agli asparagi dovrà essere spazioso, soleggiato ma allo stesso tempo riparato dalle intemperie, ben drenato, fertile e privo di erba. Insomma, le premesse iniziali sono ben specifiche, ma non lasciatevi abbattere: è più semplice di quello che sembra!

Iniziare la coltivazione

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Per prima cosa dovrete preparare il sito di coltivazione, ma andrà bene anche un letto di terra rialzato, per poter piantare al momento giusto. I periodi migliori sono:

  • da febbraio a marzo se partite dai semi (che è meglio piantare nelle vaschette)
  • da febbraio ad aprile se optate per l’impianto
  • da febbraio a giugno se comprate direttamente le piantine da trapiantare

In ognuno di questi tre casi avrete bisogno di un buon compost, con cui arricchire il terreno alcuni mesi prima di procedere con l’inserimento. Come vedete, tutto deve essere organizzato alla perfezione.

Questi sono i tre metodi tra cui scegliere per cominciare a coltivare gli asparagi, anche se il nostro consiglio è quello di cominciare direttamente con le piantine, che potete facilmente acquistare nei vivai e presso i negozi specializzati. Se siete alle prime armi con l’orto, questa è certamente la soluzione migliore.

Prima di cominciare il lavoro, scavate una buca profonda circa 20 cm e larga 30 cm e quindi riempite il fondo con uno strato di compost appropriato. Quindi formate una sorta cresta con un po ‘del terreno rimasto in modo da creare un tumulo alto circa 10 cm che copra la lunghezza della buca.

Dopo sarà necessario posizionare le piante degli asparagi a circa 45 cm di distanza in cima alla buca, con le radici ben distribuite, ma che pendono su entrambi i lati e siano coperte con almeno 5 cm di terreno. Ricordatevi di assicurarvi che le buche scavate siano distanti almeno 30 cm. E dopo che avrete annaffiato, aggiungete sempre uno strato di pacciamatura.

La cura degli asparagi

Gli asparagi avranno bisogno di annaffiature regolari, in particolare durante il clima secco e dell’aggiunta del compost di tanto in tanto. Hanno radici poco profonde, quindi sono più esposte alle erbe infestanti che rischiano di danneggiarle.Per quanto l’idea possa essere allettante è, non raccogliete i primi frutti il primo anno, ma aspetta almeno il secondo. Il risultato saprà certamente ripagarvi dell’attesa. Ma perché aspettare? Perché è molto importante permettere alle piante di sviluppare il loro fogliame durante le prime due stagioni. Il momento migliore per un raccolto perfetto è il terzo anno.

La raccolta degli asparagi

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Sarete pronti per raccogliere finalmente i vostri asparagi da metà aprile all’inizio di giugno. D’altra parte, ricordatevi di non raccogliere troppo tardi, perché così facendo potreste indebolire rovinosamente la pianta. Per la raccolta usate sempre un coltello affilato, tagliate la lancia quando è alta circa 7-12 cm e praticate il taglio ad almeno 2 cm sotto la superficie.

Quindi controllate le piante ogni giorno durante la stagione del raccolto: sarete stupiti di quanto velocemente possano crescere. E una volta che il raccolto è finita, nutrite di nuovo le tue piante di asparago con fertilizzanti e assaporate i frutti della vostra terra mentre le vostre piante compiono il loro ciclo.

Conservare gli asparagi freschi

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L’asparago in cucina si può utilizzare in molti modi diversi. Il più conosciuto è il risotto, ma ci sono anche le vellutate e gli asparagi che si accompagnano alle uova. A ognuno il suo piatto, quello che conta sono le modalità di conservazione di questi ortaggi.

Se il vostro raccolto è particolarmente generoso, sappiate che non potrete conservare gli asparagi per molto tempo in frigorifero. Le punte, dopo qualche tempo dalla raccolta, iniziano a perdere la loro dolcezza, che è un po’ il tratto distintivo dell’asparago, quindi la cosa migliore da fare è regalare parte del vostro raccolto, oppure congelare gli asparagi. Farlo è molto semplice; basta tagliare le punte e sistemarle all’interno di un sacchetto gelo o di un contenitore di plastica.

Le varietà di asparago

Qualche parola in più va dedicata alle varietà di asparago presenti in natura, che sono molte e che evidenziano non solo forme e colori, ma anche sapori diversi. In Italia le specie più diffuse, molte delle quali considerate rare, sono:

Asparago comune (Asparagus officinalis)

Questa è la varietà più comunemente coltivata. Gli steli più grossi dell’asparago sono quelli che hanno maggiore polpa e risultano quindi più teneri. I getti giovani hanno forma cilindrica, sono carnosi e bianchi e hanno un sapore dolce. Si coltivano in tutta Italia, ad eccezione della Sradegna.

Asparago amaro (Asparagus maritimus)

Questa varietà è tipica delle zone litorali ed è considerata una specie rara, presente in alcune aree adriatiche e del litorale abruzzese. 

Asparago selvatico (Asparagus tenuifolius)

Anche questa è una specie piuttosto rara che si trova in alcune zone delle Alpi, in Liguria, Emilia Romagna, Campania, Puglia e Sicilia. 

Asparago marino (Asparagus aphyllus)

Questa pianta si trova in diverse zone del Lazio, ma anche in Sicilia e in Sardegna.  

Asparago spinoso (Asparagus stipularis)

Si trova in Sicilia, in Sardegna e in alcune zone di Lampedusa 

Asparago bianco (Asparagus albus).

Tipico della Sicilia e della Sardegna, Corsica.

Asparago di Pastor (Asparagus pastorianus).

Anche questo asparago si trova in Sicilia, nella zona di Selinunte.

Adesso avete tutte le informazioni necessarie per procedere. Radunate l’occorrente, fate un po’ di spazio dentro il vostro orto e cominciate a coltivare i vostri asparagi. La calma è la virtù dei forti, e di chi vuole coltivare per bene l’orto. Buona coltivazione!

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