Contenuti della guida:
Come riconoscere e combattere i parassiti delle piante
Il termine “parassiti delle piante” già non depone a favore di questa ampia varietà di piccoli animali: sta infatti a significare che essi vivono a spese della pianta sulla quale si insediano, spesso dannegiandola.
I parassiti delle piante più comuni
I più comuni parassiti delle piante sono i minuscoli Afidi, che infestano spesso le nostre amate piante di rose; vi sono poi gli Aleurodidi, le Cicaline, la diffusa Cocciniglia, la Metcalfa dalla forma di farfalla, e il Ragnetto Rosso, che non è però un vero e proprio ragno, avendo infatti ben 8 zampe invece di 6, come di regola per gli aracnidi. Vediamo ora quali sono nel dettaglio, come sono fatti e come si articola la lotta a questi parassiti delle piante.
Ragnetto rosso
Il ragnetto rosso (Tetranychus urticae) è un parassiti delle piante appartenente all’ordine degli Acari che attacca una grande varietà di piante da appartamento, specie fruttifere, colture orticole e di interesse floricolo, sia erbacee che arboree. Questa sua caratteristica polifagia lo rende particolarmente dannoso soprattutto per le colture in serra e in pieno campo, ma notevoli possono essere anche i danni causati alle piante da appartamento o del giardino. Il ragnetto rosso, grazie al suo particolare apparato boccale, succhia la linfa delle piante determinandone l’indebolimento e nei casi più gravi anche l’avvizzimento e la morte.
Gli adulti di questa specie sono di piccole dimensioni (circa 0.5 millimetri di lunghezza) e caratterizzati, a seconda dello stadio di sviluppo, da un colore rosso arancio, rosso mattone oppure ancora rosso brunastro. Al contrario, le forme giovanili di ragnetto rosso presentano un colore giallastro, con due macchie scure ai lati del dorso; le femmine sono più grandi rispetto ai maschi. Essendo un aracnide, e non un insetto, il ragnetto rosso presenta quattro paia di zampe.
Sia le forme giovanili che gli adulti sono in grado di causare notevoli danni alle piante, inizialmente riscontrabili con una perdita di lucentezza della pagina superiore delle foglie. Con il passare del tempo la foglia inizia a decolorarsi più o meno vistosamente, assumendo una tipica colorazione bronzea cui segue solitamente la necrosi oppure la caduta anticipata.
Sono soprattutto gli ambienti protetti a favorire gli attacchi da parte del ragnetto rosso: messi nelle condizioni ideali, questi piccoli ma voraci acari triplicano la loro velocità di riproduzione e possono portare alla totale distruzione delle colture. In caso di infestazione si possono ad esempio utilizzare prodotti fitosanitari come acaricidi specifici, Benzoximate, Dicofol, Azociclotin o Propargite, anche se contro il ragnetto rosso la miglior lotta è senza dubbio rappresentata dalla prevenzione. Bisogna infatti cercare di evitare che si manifestino le condizioni favorevoli per il suo sviluppo, ovvero scarsa umidità ed elevate temperature. Un buon modo per tenere alla larga il ragnetto rosso è mantenere il terreno bagnato (ma non inzuppato) e nebulizzare di tanto in tanto le foglie delle piante da appartamento.
Afidi
Fra i parassiti delle piante più diffusi, gli afidi sono insetti di piccole dimensioni solitamente conosciuti come “pidocchi delle piante”. Oltre alle piante da interni, del balcone e del giardino, gli afidi possono rappresentare una vera e propria piaga anche per le colture frutticole, florovivaistiche e di interesse agrario.
Le specie di afidi esistenti sono davvero numerose, ed alcune sono specifiche nei confronti di particolari piante; troviamo ad esempio l’afide verde del pesco (Myzus persicae) o del melo (Aphis pomi), l’afide della rosa (Macrosiphum rosae), l’afide della fragola (Chaetosiphon fragaefolii), l’afide farinoso del pesco (Hyalopterus amygdali) e molti altri ancora. Si tratta di specie molto diverse fra loro, ma tutte accomunate dalla capacità di succhiare la linfa delle piante, causando danni sia dal punto di vista estetico che funzionale. Le piante colpite, oltre all’indebolimento causato dalla sottrazione di linfa, sono anche interessate dalla presenza di abbondante melata prodotta dagli acari stessi. La melata altro non è che una secrezione zuccherina che imbratta le piante causando asfissia dei tessuti, e che rappresenta il substrato di crescita ideale per dannosi funghi conosciuti con il nome di fumaggini.
Anche se alcuni degli afidi più diffusi sono verdi, ne esistono specie grigie, nere o di altri colori. I nemici naturali degli afidi sono rappresentati dalle coccinelle, utilizzate anche nelle pratiche di agricoltura biologica ed integrata, oltre ad altri insetti come ad esempio i ditteri sirfidi e i neurotteri crisopidi. In caso di forti attacchi di acari, è possibile intervenire con prodotti fitosanitari ad ampio spettro come ad esempio Piretroidi (Deltametrina, Alfametrina, Permetrina…), Piretrine naturali oppure prodotti aficidi specifici (Pirimicarb, Etiofencarb).
- Afide verde della rosa
Il Macrosiphum rosae, uno degli afidi più diffusi nei parchi e nei giardini, colpisce in particolare le rose. È facile riconoscere la presenza di questo afide: gli insetti presentano infatti una lunghezza di pochi millimetri e sono di colore solitamente verdastro, anche se – a seconda delle forme – ve ne possono essere anche di rosati. Il danno determinato da questo afide, causato dalle punture di nutrizione, si manifesta con la deformazione dei boccioli fiorali (che fioriranno in modo anomalo, oppure non si apriranno nemmeno) e dei germogli, che se colpiti arrestano il proprio sviluppo. - Afide verde del melo
L’Aphis pomi è un afide di colore verdastro lungo circa 2-3 millimetri che attacca esclusivamente le piante di melo, formando colonie sulla pagina inferiore delle foglie e sui germogli. Le parti colpite subiscono un evidente e caratteristico accartocciamento, mentre i danni sono rappresentati dal mancato sviluppo dei germogli e dalla conseguente minor produttività. - Afide della fragola
Ad attaccare la fragola sono ben tre specie di afidi (Chaetosiphon fragaefolii, Sitobion fragariae e Macrosiphum euphorbiae), che oltretutto possono attaccare anche molte altre piante spontanee. Tutte e tre le specie si riconoscono per via del loro colore verdastro-rosato, e delle loro dimensioni ridotte (non più di 1-2 millimetri di lunghezza). I danni provocati alle colture sono analoghi a quelli sopra descritti; inoltre, questi afidi possono anche essere vettori di alcuni pericolosi virus.
Cocciniglia
Anche le cocciniglie, come del resto gli afidi, rappresentano una grande e piuttosto variegata categoria di parassiti delle piante. Le cocciniglie sono insetti appartenenti all’ordine dei Rincoti (che, per intenderci, è lo stesso delle cimici) e sono caratterizzate da un apparato boccale pungente–succhiante che permette loro di nutrirsi della linfa delle piante. I danni causati dalle cocciniglie sono sia diretti, dovuti alla sottrazione della linfa, che indiretti, ovvero legati dalla produzione di secrezioni cerose e melata sulle quali si possono sviluppare fumaggini.
Riconoscere le cocciniglie è semplice, dal momento che le femmine si attaccano alle parti aeree della pianta producendo in molte specie un caratteristico “scudetto” a scopi protettivi. Altre specie di cocciniglia invece producono una caratteristica polvere cerosa o lanuginosa (es. cocciniglia farinosa o cotonello degli agrumi). Esistono cocciniglie di dimensioni molto diverse: alcune sono lunghe solo pochi millimetri, mentre altre raggiungono i 2-3 centimetri di lunghezza.
La lotta contro le cocciniglie di tipo chimico prevede l’impiego di prodotti quali Fentoato o Metidation addizionati di Olio bianco; in agricoltura biologica si sfruttano invece i nemici naturali delle cocciniglie, come ad esempio alcuni insetti coccinellidi e si utilizza olio di soia più ecosostenibile.
- Cocciniglia farinosa degli agrumi e cocciniglia cotonosa degli agrumi
Il Planococcus citri è una specie di cocciniglia che attacca soprattutto gli agrumi (arancio, limone, mandarino), non disdegnando tuttavia altre colture agrarie come ad esempio la vite, il fico e numerose specie ornamentali sia erbacee che arboree. La femmina di questa specie presenta il corpo interamente ricoperto da una polvere cerosa bianco-grigiastra, mentre il maschio si distingue per la sua capacità di volare ed un colore bruno-rossiccio. - Cocciniglia bianca del pesco
Questa cocciniglia, il cui nome scientifico è Pseudaulacaspis pentagona, è originaria dell’Asia e sin dal suo arrivo nell’Ottocento si è dimostrata particolarmente dannosa nei confronti non solo del pesco ma anche di ciliegio, susino, albicocco, melo, pero, mandorlo e molte altre piante da frutto. Questa specie si riconosce per via della presenza di follicoli di colore biancastro su foglie, rami e germogli. - Ceroplaste o cocciniglia del fico
- Cocciniglia di San Josè
Aleurodidi
Spesso gli aleurodidi sono conosciuti con il nome comune di “mosche bianche”, dal momento che gli adulti sono facilmente riconoscibili dalla loro livrea candida. Le forme giovanili, invece, sono solitamente di colore verdognolo e di forma appiattita. Fra le diverse specie di aleurodidi, le più diffuse sono la mosca bianca del cavolfiore (Aleyrodes proletella), l’aleurodide degli agrumi (Dialeurodes citri) e la mosca bianca fioccosa degli agrumi (Aleurothrixus floccosus).
Sia gli adulti che gli stadi giovanili degli aleurodidi si nutrono della linfa delle piante, sottraendo loro energie e causando ingiallimenti e deformazioni. Lo sviluppo delle giovani piantine è fortemente ostacolato dalle punture trofiche, mentre a causa della produzione di melata si possono formare fumaggini sulle parti aeree dei vegetali.
In genere gli aleurodidi sono tenuti sotto controllo dai loro nemici naturali, ma in caso di forti infestazioni è possibile intervenire con prodotti chimici come ad esempio Endosulfan o Piretroidi (Alfametrina, Permetrina).
Metcalfa
La metcalfa (Metcalfa pruinosa), insetto originario del continente americano, è uno dei parassiti delle piante arrivati in Italia verso la fine degli anni Settanta, trovando numerose colture da parassitizzare. La specie è infatti in grado di attaccare alberi da frutto, la vite e diverse specie ornamentali di interesse paesaggistico come ad esempio carpini, tigli o aceri. Gli adulti di metcalfa sono facilmente riconoscibili per via delle loro ali disposte a tetto sul corpo, molto spioventi, di colore grigiastro. Le forme giovanili sono invece biancastre e ricoperte di secrezioni cerose: il danno causato dalle punture trofiche e dalla melata può anche essere particolarmente rilevante.
Contro la metcalfa solitamente si impiegano prodotti come Piretroidi, Fosforganici o Buprofezin; in agricoltura biologica si sfruttano invece i nemici naturali della specie, ovvero alcuni coccinellidi e rincoti antocoridi.
Cicaline
Esistono diverse specie questo parassiti delle piante, ma le più diffuse sono soprattutto la cicalina verde (Empoasca flavescens), la cicalina gialla (Zygina rhamni) e la cicalina della flavescenza dorata (Scaphoideus titanus), che attaccano latifoglie di interesse paesaggistico ma anche vite, rosacee e piante da frutto. Le forme giovanili delle cicaline sono le principali responsabili di punture trofiche che sottraggono linfa alla pianta causando la comparsa di macchie sulla pagina superiore delle foglie. La lotta in caso di infestazioni si basa sull’utilizzo di prodotti come il Fenitrotion, il Buprofezin e il Dimetoato.
- Cicalina della flavescenza dorata
Nella grande “famiglia” delle cicaline, una delle specie più dannose è probabilmente la cicalina della flavescenza dorata, un insetto che attacca esclusivamente la vite. Questo artropode è in grado di causare notevoli danni non tanto a causa delle punture trofiche, quanto per la sua capacità di trasmettere una grave fitoplasmosi (la malattia della flavescenza dorata, appunto). - Cicalina gialla
L’insetto adulto è lungo circa 3 millimetri e si riconosce facilmente per il suo corpo giallastro solcato da strisce longitudinali arancio-brunastre. Le forme giovanili sono invece di colore bianco-giallastro e caratterizzate da lunghe antenne filiformi. - Cicalina verde
Gli adulti sono caratterizzati da un colore verde con sfumature giallo-dorate, mentre le forme giovanili sono di forma affusolata e colore più chiaro. Essendo sprovviste di ali, le cicaline immature si spostano velocemente correndo sulle foglie. Le punture trofiche, soprattutto a livello delle nervature delle foglie, si sviluppano in necrosi di colore scuro circondate da un caratteristico alone giallastro.
molto interessante,specialmente per un principiante in questa materia.
Buona sera mi chiamo Viviana ho delle piante di fichi anno dei parassiti che sono di colore marrone sono cocciniglia ? come faccio ad eliminarli attento un notizie grazie fin d’ora.
Correggete, i ragni anche quelli rossi, hanno 8 zampe e non 6 come gli insetti.