Ortensia: cure necessarie per averla in giardino

L’ortensia non è una pianta semplicissima da mantenere rigogliosa, ma con le giuste cure possiamo farlo con successo.

L’ortensia è una pianta ornamentale apprezzata per la bellezza dei suoi fiori ed è una presenza comune nei giardini.

Ha un notevole valore decorativo, sviluppandosi in graziosi cespugli e può essere coltivata con successo in piena terra o anche in vaso. Bisogna fare attenzione al troppo sole, le ortensie crescono bene anche in aiuole ombreggiate, e sono piante esigenti in termini di acqua e terreno.

ortensie

Caratteristiche della pianta

Il termine Ortensia fa riferimento a un gruppo di piante, che si collocano sotto il genere Hydrangea, che comprende varie specie, sia arbustive che rampicanti.

Le ortensie arbustive possono raggiungere altezze comprese tra 0,50 e 2 metri, mentre quelle rampicanti, arrivano anche a superare i 15 metri. La buona rusticità della pianta, ne favorisce la coltivazione in tutta la penisola italiana.

Le foglie sono caduche, mentre i fiori sono raggruppati in infiorescenze, chiamate corimbi o pannocchie, composte da piccoli fiori senza petali (costituti da sepali). Il colore dei fiori è variabile e si può presentare come un fiore bianco, ma anche in tinte di azzurro, viola o rosa.

Il colore è a seconda della varietà, ma come vedremo anche il pH del suolo può avere impatto.

fiori di ortensia da concimare

Quando piantare l’ortensia

L’ortensia si pianta preferibilmente in piena terra, per la coltivazione in giardino, tuttavia è possibile anche coltivarla in vaso. In entrambi i casi sono importanti il tipo di terreno e la posizione (in particolare con riferimento all’esposizione alla luce diretta del sole).

Il periodo migliore per mettere a dimora l’ortensia è l‘autunno (ottobre o novembre) e l’inizio della primavera. Sono stagioni a clime mite, in cui la pianta è predisposta per un trasferimento.

Terreno adatto all’ortensia

L’ortensia si adatta a diversi tipi di suolo, ma preferisce terreni con una buona ritenzione idrica, in grado di trattenere l’acqua mantenendosi umidi, senza ristagni.

Si tratta di una pianta acidofila, che ama un valore di pH basso (tra 4,5 e 6).

Il terreno ideale è piuttosto acido, argilloso e ricco di sostanza organica, mentre non sono adatti terreni sabbiosi o poco compatti. Quest’ultimi possono essere corretti con degli ammendanti, come lo stallatico. In alternativa, si può togliere un po’ di terra e aggiungere terriccio specifico per piante acidofile e del concime organico.

Quale esposizione richiede

Affinché l’ortensia produca una fioritura generosa, bisogna collocarla in una posizione luminosa, anche se non direttamente esposta ai raggi solari. L’ideale sarebbe averla in posizione soleggiata al mattino e all’ombra durante il pomeriggio.

Si tratta di una pianta che si presta quindi a popolare zone poco illuminate del giardino, crescendo benissimo anche in mezzombra.

Inoltre, bisogna avere cura di riparare le ortensie durante le gelate tra fine inverno e inizio primavera.

Piantare l’ortensia in giardino

Piantare l’ortensia in giardino è semplice, si può ottenere un buon risultato rispettando alcune accorgimenti del suolo ed esigenze della pianta.

Preparare e correggere il suolo

La terra va preparata per accogliere la piantina. Il suolo deve essere grasso e ricco, se è sabbioso è possibile correggerlo aggiungendo compost e letame.

Come lavorazione preparatoria conviene vangare a fondo il terreno per ammorbidirlo.

Come si pianta

Le giovani piantine vanno interrate in primavera. Procediamo in questo modo:

  • Lavorare il terreno per ammorbidirlo (vangatura).
  • Correggere il pH del suolo, se necessario.
  • Scavare dei buchi grandi circa il doppio rispetto al vaso della pianta da trapiantare.
  • Estrarre con cautela la piantina dal suo contenitore.
  • Posizionare la piantina.
  • Aggiungere terriccio e compattare.
  • Irrigare.

Come moltiplicare le ortensie e ottenere nuove piante

L’ortensia può essere riprodotta via seme o tramite talea.

La talea delle ortensie è il sistema migliore: si ottiene prelevando 15 cm di un ramo dalla pianta, che abbia almeno due gemme.

Il ramo va posizionato in un terreno per acidofile e posizionato in una zona ombrosa e fresca. Inizialmente, il terreno va tenuto umido, prestando attenzione ai ristagni idrici. Col tempo la talea inizia a radicare e darà vita a una nuova piantina. Le talee di ortensia vanno prelevate in primavera e in un autunno.

Cure necessarie per la coltivazione

Le ortensie coltivate in giardino hanno bisogno di cure costanti. In particolare, dopo l’attecchimento, è fondamentale provvedere con annaffiature e concimazioni.

Quanto bagnare le ortensie

Le ortensie richiedono molta acqua: se il suolo tende ad asciugarsi troppo in fretta, va corretto con concimazioni organiche in primavera, che ne migliorano la struttura, e diventa fondamentale la pacciamatura per contenere l’evaporazione dell’acqua dal terreno.

Nei periodi di clima secco bisogna irrigare con più frequenza, avendo cura di bagnare il terreno senza esagerare; stessa accortezza da avere anche durante i caldi mesi estivi.

Concimazioni

Se il terreno e neutro o alcalino, al termine dell’inverno, è consigliato cospargere sul suolo prodotti a base di solfato di ferro, oppure, mescolati all’acqua per le irrigazioni.

Per ottenere una fioritura ricca, durante il mese di marzo bisogna effettuare una concimazione con concime a lenta cessione per acidofile (come questo).

Per l’ortensia in vaso si può invece usare costantemente un concime liquido specifico (come questo).

Il tema di come concimare è molto importante per la salute delle ortensie, consiglio di leggere questo approfondimento:

Come e quando potare le ortensie

la potatura delle ortensie

La potatura delle ortensie va effettua in primavera, dopo le gelate invernali. L’intervento deve concentrarsi sul taglio dei rami vecchi, storti o indeboliti. I rami nati l’anno prima invece vanno solo spuntati.

In base al clima della zona di coltivazione, e a seconda se coltivate in giardino o in vaso, ci sono dei piccoli accorgimenti da seguire per la potatura.

Se la pianta è coltivata all’aperto in un clima freddo, la potatura va effettuata a fine inverno, in modo da lasciare i rami da eliminare. a protezione della pianta. Se il clima è mite, si può tagliare subito dopo la fioritura, per permettere alla pianta di produrre nuove gemme laterali per l’anno successivo.

Se coltivate all’interno, le ortensie possono essere potate a settembre, lasciando due gemme su ogni ramo.

Problemi e soluzioni

Le ortensie sono piante resistenti, ma sono comunque soggette a malattie e parassiti.

È possibile risolvere facilmente le infestazioni, anche con prodotti naturali, l’importante è saper riconoscere i sintomi per individuare correttamente il problema.

Le foglie diventano gialle

foglie gialle ortensia

Se le foglie diventano gialle e i germogli non crescono, il problema è la poca assimilazione di ferro e manganese dovuta, probabilmente, a un terreno troppo calcareo.

In questo caso, bisogna trapiantare utilizzando terricci acidi, annaffiare con acqua non calcarea e somministrare solfato di ferro e manganese o composti chelanti che favoriscono l’assimilazione del ferro.

L’ortensia non fa fiori

Se l’ortensia non produce fuori, è molto probabile sia a causa di scarsa luce o carenza di elementi nutritivi. Bisogna provare a posizionare la pianta in una zona più luminosa e concimare. A volte, la mancata fioritura può essere colpa di una potatura troppo aggressiva, in cui sono stati tagliati troppi rami con gemme.

Malattie fungine

La pianta di ortensia può essere colpita da malattie fungine, in particolare: Ascochyta sp., Cercospora sp., Phyllosticta sp., Septoria sp.

Un frequente sintomo di patologia sono le macchie fogliari tondeggiati con diametro da 1 a 5 cm. Le parti interessate dalla malattia hanno foglie gialle e secche. I funghi proliferano per l’eccessiva umidità e le concimazioni squilibrate. È necessario eliminare le parti infette e trattare la pianta con un fungicida biologico (ad esempio verderame).

Insetti parassiti

L’ortensia può essere attaccata dal ragnetto rosso, un acaro che provoca l’ingiallimento delle foglie, con accartocciamento e successiva caduta.

Bisogna intervenire con nebulizzazioni e con l’uso di un insetticida acaricida specifico biologico. Un ottimo trattamento è questo.

Anche gli afidi sono un problema frequente della pianta, risolvibile con vari insetticidi, tra cui anche prodotti semplicissimi e atossici come il sapone molle di potassio.

Il colore dei fiori e suolo

Il colore dei fiori dell’ortensia è totalmente influenzato dalla reazione del terreno, il che vuol dire che è si modifica in base al tipo di suolo e alle sue caratteristiche.

Ogni specie di ortensia può avere un colore di partenza:

  • È possibile avere ortensie dai fiori rosa che diventano blu se coltivate in terreni acidi (ph 4,5).
  • Le ortensie con fiori azzurri diventano rosa in terreni alcalini (ph 7,5 +).
  • Nei valori intermedi ( da 4,5 a 7,5 di ph) si avranno colorazioni che vanno dal blu intenso a quello più chiaro, all’azzurro, al rosa e rosa intenso, fino al bianco.

Per poter ottenere ortensie del nostro colore preferito dovremmo, quindi, correggere il terreno con la giusta concimazione per cercare di portarlo al livello di acidità necessario a ristabilire il colore naturale dei fiori.

Coltivare ortensie in vaso

Le ortensie coltivate in vaso hanno bisogno di un contenitore abbastanza capiente riempito con terriccio acido.

Sono necessarie annaffiature frequenti e buone concimazioni. Il vaso va posizionato a mezz’ombra. Il periodo più adatto per effettuare il rinvaso è in primavera, quando la pianta entra in ripresa vegetativa.

Le specie di ortensia

Esistono più di 40 specie di Ortensie, le principali sono:

  • Hydrangea ortensis: pianta semiarbustiva coltivata in appartamento. Ha foglie caduche e grandi e una fioritura abbondante, presente dalla primavera all’estate. Da questa specie sono nate varietà con fiori in diverse colorazioni dal rosso, al rosa, al blu e al bianco.
  • Hydrangea paniculata: pianta arbustiva, rustica, con fiori bianchi o rosa. Fiorisce a luglio e produce infioresce a pannocchia. Può raggiungere anche un’altezza di 6 metri.
  • Hydrangea quercifolia: è un arbusto alto circa un metro, con foglie di colore rossastro vellutate. I fiori sono raggruppati in pannocchie bianche, che poi diventano rosa-rosso, quando mature.
  • Hydrangea Arborescens: pianta arbustiva con foglie molto grandi ovate-lanceolate. Nel mese di luglio produce infiorescenze di colore bianco.

Articolo di Adele Guariglia

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