Peperoncino piccante: coltivazione in casa

Il peperoncino è un condimento piccante che viene largamente impiegato in cucina. Proveniente dalle Americhe, si è diffuso praticamente in tutto il mondo e grazie ad incroci e selezioni sono nate numerosissime varietà; coltivarlo “in proprio” è più semplice di quel che si pensi. In questa guida impareremo a coltivare il peperoncino sul balcone, prendendoci cura delle piantine dalla semina sino alla raccolta dei preziosi frutti.

Coltivare peperoncino piccante in casa

Coltivare peperoncino, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è un’attività complicata e oltretutto si può fare praticamente in tutta Italia. Per avere successo nella produzione casalinga di peperoncino è però necessario osservare alcune regole e dedicare cure ed attenzioni alle piantine, dal loro germogliare sino alla fruttificazione.

Per coltivare il peperoncino in casa è sufficiente avere a disposizione un po’ di spazio per collocare qualche vaso sul balcone o sul terrazzo, anche se in alcuni casi è possibile far crescere queste piantine anche in appartamento. Le piante di peperoncino sono infatti abbastanza resistenti ed adattabili, se coltivate nel modo giusto.

Il periodo più indicato per iniziare la coltivazione del peperoncino è l’inizio dell’anno, indicativamente nei mesi che vanno da gennaio a marzo. Ogni specie comunque presenta le sue esigenze, pertanto bisogna informarsi in anticipo sulle sue caratteristiche; vi sono alcune varietà precoci (appartenenti alla specie Capsicum annuum) che possono essere piantate anche in aprile, mentre ad esempio la Capsicum sinense ha tempi di sviluppo più lunghi e richiede una piantumazione piuttosto anticipata.

Nelle zone dal clima temperato, è bene comunque non anticipare troppo la semina all’aperto dal momento che improvvisi ritorni di freddo potrebbero causare la morte delle giovani piantine. In alternativa, queste si possono tenere in casa sino all’arrivo dei primi caldi e comunque quando le temperature minime non scendono al di sotto dei 10°C.

Le piante di peperoncino non richiedono cure complicate e, oltretutto, alcune varietà sono una vera gioia per gli occhi, oltre che per il palato. Quando si caricano infatti di frutti rossi, arancio, violetti (a seconda della varietà), queste piante possono essere utilizzate anche per abbellire il terrazzo o le finestre di casa.

Coltivare peperoncino piccante in casa

Varietà di peperoncino da coltivare

In natura esistono oltre 80 diverse specie di peperoncino, tutte appartenenti al genere Capsicum. Caratteristica comune a tutte queste specie è il portamento ad arboscello, mentre le dimensioni sono variabili fra le poche decine di centimetri sino al metro circa di altezza. Alcune di queste piante sono annuali, mentre altre sono perenni.

La specie di gran lunga più coltivata in Italia è la Capsicum annuum, ma molto apprezzata è anche la Capsicum frutescens. Maggiormente diffuse in America centrale (Messico) e meridionale sono la Capsicum chinense, la C. pendulum e la C. pubescens. Fra le varietà della C. annuum più apprezzate troviamo ad esempio:

  • C. a. abbreviatum
    produce frutti di piccole dimensioni, solitamente a forma di cono;
  • C. a. fasciculatum
    varietà dai frutti affusolati e molto piccanti;
  • C. a. bicolor
    produce peperoncini di colore viola e rosso:
  • C. a. cerasiferum
    varietà i cui frutti sono simili a delle ciliegie;
  • C. a. acuminatum
    produce frutti sottili e allungati, leggermente ricurvi.

La varietà “Christmas Candle”, infine, è coltivata soprattutto a scopi ornamentali. I peperoncini prodotti da questa pianta infatti si mantengono oltre il mese di dicembre, regalando un tocco di colore anche nel pieno della stagione invernale.

C’è comunque da dire che gli appassionati coltivatori di peperoncino sono sempre alla ricerca di nuove varietà, pertanto si tratta di un mondo estremamente dinamico nel quale nuovi incroci e varietà periodicamente fanno la loro comparsa.

Per farsi un’idea dettagliata delle principali varietà di peperoncino coltivate, si consiglia di dare un’occhiata a siti specifici sul mondo del peperoncino piccante, come peperonciniperhobby.it

Fra le varietà più apprezzate e “famose” troviamo ad esempio:

  • Jalapeno
  • Serrano
  • Paprika
  • Bell
  • Poblano
  • Numex (C. annuum)
  • Habanero
  • Habanero Dolce e Cappello Turco
  • Scotch Bonnet (C. chinense)
  • Manzano e Rocoto (C. pubescens)
  • Aji (C. baccatum)
  • Tabasco (C. frutescens).

Semina e germinazione del peperoncino piccante

I semi di peperoncino possono essere acquistati presso i negozi specializzati in giardinaggio e piante, oppure essere ricavati direttamente dai frutti. I semi raccolti dai peperoncini prodotti in casa possono tranquillamente conservare la loro germinabilità anche due o tre anni, se messi in condizioni favorevoli (ambienti freschi, ben aerati ed asciutti, conservati in un sacchetto di tela o di carta).

Con il passare del tempo la germinabilità dei semi tende via via a ridursi, rendendo sempre più difficile la germogliazione di nuove piantine. I semi più “vecchi”, inoltre, possono aver bisogno di temperature più elevate e particolari attenzioni per germinare. L’umidità è un fattore indispensabile per la germinazione, ma bisogna stare molto attenti agli eccessi che possono causare la formazione di muffe far marcire il seme. Per quanto riguarda il vaso, si possono ad esempio utilizzare contenitori del diametro di 15 centimetri all’interno dei quali far germogliare 4 o 5 semi, ben distanziati fra di loro.

Il contenitore nel quale far avvenire la semina deve essere mantenuto in un luogo caldo, con temperature di almeno 25-30°C. Assolutamente da evitare sono gli sbalzi di temperatura, particolarmente dannosi per i germogli. In commercio si possono trovare attrezzature specifiche per la germinazione, come ad esempio dei tappetini riscaldanti per mantenere ottimali le temperature. Molto utili sono anche i germinatoi o germ-box, anch’essi riscaldati, mentre una soluzione molto più economica è collocare i contenitori per la germinazione vicino ad un termosifone o una stufa.

Se non si dispone di un sistema di riscaldamento, i semi germoglieranno ugualmente, ma impiegheranno più tempo. Intorno ai 28°C la germinazione si osserva in genere dopo una settimana, ma a 20°C bisognerà attenderne almeno tre o quattro. Al di sotto dei 10-15°C invece il peperoncino difficilmente germoglierà; molto più probabilmente, il seme tenderà a marcire nella terra.

Un “trucco” cui frequentemente si ricorre per favorire la germinazione è collocare i semi non direttamente nel terreno oppure nella carta assorbente leggermente bagnata (opzioni che comunque rimangono valide), ma sopra a bustine di camomilla usate, ben inumidite. Se si scegliesse di piantare i semi nel terreno umido, la profondità non deve essere maggiore di 8-10 millimetri. Nel caso utilizzassimo bustine di infuso oppure carta assorbente bagnata, non appena avviene la germogliazione le piantine vanno trasferite nel terreno umido.

Messa a dimora delle piantine di peperoncino

La messa a dimora è un evento piuttosto traumatico per le piantine in generale, peperoncino incluso, quindi è necessario effettuare questa operazione con attenzione. Prima di procedere bisogna bagnare leggermente il vaso contenente le piantine per consentire una migliore estrazione del panetto di terra che contiene le radici.

Per la sistemazione definitiva delle piantine appena spuntate è importante utilizzare del buon terriccio, ricco di elementi nutritivi, possibilmente mescolato con del compost. Le piantine dovranno essere trapiantate ciascuna in un singolo contenitore. Ovviamente è possibile anche piantare già direttamente un seme per ogni vaso, ma questa opzione è sconsigliata dal momento che non tutti i semi potrebbero germinare, lasciandoci di conseguenza con dei vasi vuoti. Meglio, dunque, attendere che le piantine siano spuntate prima di metterle a dimora nei vasi “definitivi”.

Se i vasi sono collocati all’aperto, soprattutto nei primi mesi nell’anno questi necessitano della protezione di una piccola serra, per evitare che gli sbalzi di temperatura possano danneggiare le piantine o addirittura causarne la morte. Per proteggere le giovani piante di peperoncino è possibile, in alternativa alla serra, avvolgere intorno ai vasi dei teli di plastica trasparenti.

Fioritura delle piante di peperoncino

I fiori di peperoncino, portati sui fusticini nel punto di inserzione delle foglie (ascella), sono singoli e solitamente di colore bianco, anche se in diverse varietà si possono osservare ad esempio fiori violetti.

La fioritura avviene solitamente in estate, anche se questa può essere più o meno anticipata a seconda della varietà e delle condizioni meteoclimatiche della zona. Va subito detto che non bisogna preoccuparsi se parte dei fiori prodotti dalla pianta cade prematuramente: si tratta infatti di un fenomeno del tutto fisiologico, un diradamento naturale che porta alla formazione di una quantità di frutti ottimale. In alcune specie è possibile osservare anche la caduta dell’80% o più dei fiori prodotti.

Esistono tuttavia alcuni fattori di tipo ambientale che possono influire negativamente sulla vitalità dei fiori. Questi infatti tendono a cadere quando la pianta si trova in condizioni di sofferenza, come ad esempio in caso di eccessiva esposizione al sole o di temperature particolarmente elevate. Una notevole caduta di fiori può essere osservata anche nelle piante che non godono di sufficiente illuminazione oppure che soffrono per la mancanza di irrigazione o – al contrario – per un prolungato ristagno idrico nel terreno. Quando si verificano queste situazioni è tutto sommato “facile” risalire alla causa della caduta dei fiori, dal momento che con tutta probabilità l’intera pianta mostrerà segni di sofferenza (portamento prostrato e foglie pendenti e flosce).

È importante ricordare che alcune varietà di peperoncino non sono autofertili, ovvero i fiori della stessa pianta non sono in grado di impollinarsi e – di conseguenza – di produrre frutti. In natura l’impollinazione è garantita ad esempio dagli insetti pronubi che trasportano da un fiore all’altro il polline. Per permettere a queste piante di fruttificare bisogna sostanzialmente ‘calarsi nella parte’ di questi insetti impollinatori e, con un pennellino morbido, spennellare i fiori (stami e pistillo) delle diverse piante per consentire lo scambio reciproco di polline.

Raccolta e conservazione del peperoncino

La maturazione dei peperoncini avviene solitamente a fine estate o inizio autunno; a seconda dei gusti e degli utilizzi, la raccolta può avvenire quando essi sono ancora acerbi oppure a maturazione completa. Una volta raccolti i peperoncini possono essere consumati freschi o conservati per qualche giorno in frigorifero; in alternativa esistono diversi metodi per la lunga conservazione.

Il metodo più comune è rappresentato dall’essiccazione: i peperoncini vanno lasciati esposti alla luce del sole oppure essiccati artificialmente (nel forno elettrico o a gas). Una volta evaporata l’acqua, la loro durata è assicurata nel tempo e oltretutto i peperoncini secchi possono essere utilizzati per creare “collane” decorative da appendere ad esempio alle pareti della cucina. Queste colorate ghirlande si realizzano semplicemente infilando, con ago e filo, i peperoncini secchi in prossimità del picciolo.

Un altro ottimo modo per conservare i peperoncini è sott’olio. Prepararli è molto semplice: si inizia col lavare e asciugare i peperoncini, tagliandoli a pezzetti. Sul fondo di uno scolapasta foderato con un canovaccio si versa del sale grosso, disponendovi sopra uno strato di peperoncini e ripetendo questa stratificazione sino ad esaurimento. A questo punto si colloca in cima un peso (ad esempio una casseruola piena d’acqua) che schiaccerà i peperoncini sul sale, disidratandoli. Dopo una notte di riposo è possibile ripetere, se necessario, il procedimento. Dai peperoncini ormai disidratati bisogna rimuovere il sale in eccesso, aiutandosi con una spazzola o un canovaccio; si colloca il tutto in un barattolo, preventivamente sterilizzato, pieno d’olio attendendo almeno due settimane prima di consumarli.

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