La viola del pensiero è chiamata anche violetta, Pensèe o Pansè, ed è una pianta da fiore molto diffusa. La troviamo spontanea nei prati e nei boschi e anche coltivata per la sua bellissima fioritura.
È molto resistente e cresce bene nelle aiuole e nelle bordure del giardino, ma è facile anche coltivarla in vaso. Si tratta di un fiore che colora giardini e balconi invernali, già a gennaio possiamo ammirarlo.
Contenuti della guida:
La fioritura delle violette
La viola del pensiero è una pianta appartenente alla famiglia delle Violaceae, originaria dell’Europa, del Nord Africa e delle zone più temperate dell’Asia, anche se è coltivata in buona parte del mondo.
Riesce ad adattarsi bene a qualsiasi clima e ambiente. Cresce bene in pianura e in montagna. È classificata come annuale, anche se in realtà si tratta di una pianta biennale perché la fioritura avviene in due fasi.
La prima tra novembre e dicembre, e la seconda nella primavera successiva. La pianta genera molti semi che germinano e permettono di avere una fioritura costante per tutte le stagioni.
Nonostante il nome le violette non sono solo viola: i fiori possono avere molteplici colori: viola, rosa, blu, rosso, giallo, celeste, bianco, arancione, dipende dalle varietà.
Varietà più diffuse di Viola del pensiero:
- Viola tricolor ( a fiore piccolo);
- Viola cornuta ( a fiore grande);
- Viola x wittrockiana ( a fiore grande con macchie di varie forme e sfumature o monocolore).
Le violette sono fiori commestibili
La viola del pensiero è impiegata in erboristeria per trattare alcune condizioni come malattie croniche della cute, catarro e reumatismi.
In passato e ancora oggi, i fiori secchi e quelli freschi, sono usati per la preparazione di tè dalle proprietà curative, ideale per trattare disturbi toracici e polmonari, pruriti, ulcere, febbre, mal di testa, nausea, hantavirus.
La violetta del pensiero può essere assunta come infuso o tintura. Inoltre, il fiore è commestibile e si può mangiare, se proveniente da coltivazioni pensate per il consumo umano. I petali si mettono in insalata oppure si possono fare violette candite.
Seminare le violette
La viola del pensiero può essere seminata a inizio primavera, tra marzo e aprile, in estate, tra luglio e settembre, oppure, a febbraio ma in un ambiente ben protetto o in semenzaio.
Le sementi vanno posizionate a 35 cm di distanza su un terreno umidificato, a gruppetti di 7, non vanno coperti ma compattati premendoli al suolo.
Il terreno ideale è un miscuglio composto da una parte di terriccio generico e una di sabbia, che va tenuto umido fino alla germinazione.
Se non vogliamo cimentarci nella semina possiamo comprare piantine già formate e limitarci a trapiantarle.
Come e quando piantare le viole
Se si decide di piantare le violette in un’aiuola o nel prato, mettendo a dimora direttamente i fiori, bisogna effettuare una vangatura del terreno per rimuovere le erbacce e i sassi. La buca deve avere il doppio del volume del vaso che ospitava la pianta.
Le radici vanno leggermente districate e la zolla piantata a livello del terreno, poi ricoperta, compressa leggermente e annaffiata.
Quali cure richiedono le viole in giardino
Le viole resistono molto bene alle gelate, il clima ideale è quello temperato. Fioriscono anche in inverno se adeguatamente riparate, mentre temono il caldo: in estate necessitano di una posizione a mezz’ombra.
L’esposizione a pieno sole è anche tollerata dalla pianta, se adeguatamente irrigata nei mesi estivi, ma i fiori potrebbero soffrirne e patire. La posizione totalmente ombreggiata può inibire la fioritura.
Annaffiature
La viola del pensiero va annaffiata con regolarità, il terreno deve rimanere umido, ma senza bagnarlo troppo.
Le annaffiature vanno effettuate con moderazione, nei mesi più freddi e in assenza di gelate, ogni 15 giorni, mentre in estate è possibile aumentare le irrigazioni ma senza esagerare.
Malattie e avversità
La viola del pensiero può essere attaccata da insetti fogliari e radicali come cocciniglie, afidi e acari, che richiedono trattamenti naturali, tra cui olio di neem e sapone molle.
Contro le malattie fungine come mal bianco, muffe, oidio e altre, si potrebbero valutare trattamenti preventivi con polveri bagnabili come zolfo agricolo e ossicloruro di rame, approvati per l’agricoltura biologica. In realtà però spesso si sceglie di non trattare ma di ripiantare le piantine in nuova terra. La cosa migliore resta la prevenzione, evitando ristagni d’acqua che favorirebbero queste patologie.
Come coltivare le violette in vaso
Coltivare le viole in vaso è molto semplice, si accontentano anche di vasi piccoli. Bisogna utilizzare del terriccio per piante fiorite e mescolarlo a quello di campo.
Un vaso da balcone di 40 cm può ospitare da 3 a 6 piante di violetta del pensiero, dipende dall’effetto finale desiderato, se più pieno o diradato.
Le piantine vanno annaffiate regolarmente ma con poca d’acqua, avendo cura di evitare i ristagni nel sottovaso.
Quando le radici sono talmente grandi da aver riempito il vaso, bisogna trasferire le violette in un contenitore di dimensioni maggiori. Il rinvaso va fatto tra aprile e maggio, dopo la prima fioritura.
Articolo di Adele Guariglia