Il melo è uno degli alberi da frutto più coltivati in Italia, sia nei giardini che nei frutteti professionali. Si tratta di una pianta resistente e generosa.
Per ottenere il meglio da quest’albero da frutto serve una buona potatura, scopriamo come e quando farla.
Contenuti della guida:
Quando potare il melo
Il melo resiste bene al freddo, per cui è una delle piante che possono essere potate già a gennaio.
Il periodo di potatura adatto al melo è gennaio o febbraio, fino ai primi di marzo (bisogna osservare le gemme, per potare prima della ripresa vegetativa).
Per avere tutti i periodi di potatura delle varie piante suggerisco di scaricare il nostro calendario del frutteto gratuito.
Conoscere rami e gemme del melo
Per potare correttamente una pianta è fondamentale imparare a conoscere i rami e le gemme, per capire dove produce.
Il melo è una pianta pomacea, che si caratterizza per avere gemme miste (producono il fiore e le foglie), che si trovano in particolare sull’apice dei rami.
Rami produttivi del melo:
- Lamburde. Rametti cortissimi e tozzi (2-3 cm di lunghezza), con gemma mista sulla punta.
- Brindilli. Rami di un anno, lunghi circa 20-25 cm e slanciati.
- Rami misti. Rami più lunghi dei brindilli, con gemme a legno lungo il ramo (da cui nasceranno brindilli e lamburde produttivi) e gemma mista all’apice.
- Borse: formazione creata da una lamburda dell’anno precedente che si rigonfia, da qui nasce in genere una nuova lamburda. L’insieme di borse e lamburde col tempo forma una formazione chiamata “zampa di pollo” (o “zampa di gallo”)
Come impostare un albero di melo
Nel frutteto amatoriale e nei giardini in genere le piante di mele si potano a vaso.
Il vaso è la classica forma di allevamento tridiemnsionale, con un tronco, da cui si diramano 3-4 branche principali.
L’interno della chioma si cerca di mantenerlo vuoto, in modo che possa penetrare luce e circolare aria, mentre i rami produttivi sono da mantenere idealmente bassi. Per questo può essere utile fare delle legature, in modo da aprire i rami e tenerli meno verticali.
Nei frutteti professionali spesso si scelgono invece forme di allevamento piatte o comunque compatte, come fusetto e spalliera.
Quanto va potato
Il melo è una pianta che non teme le potature e non soffre troppo i tagli, che si chiudono facilmente.
Per questo possiamo intervenire ogni anno, togliendo fino al 25-30% della chioma (dove necessario).
Il melo tollera anche potature piuttosto drastiche, per cui è possibile intervenire su piante trascurate con una potatura di riforma.
Consigli di potatura
Ecco qualche consiglio in pillole:
- I polloni che nascono alla base della pianta vanno tolti.
- Si tagliano sempre i rami secchi.
- La gran parte dei succhioni (rami a portamento verticali) va tolta. Conviene lasciarne qualcuno come tiralinfa oppure dove serve riempire un vuoto nella chioma.
- Dato che le gemme miste (che fanno le mele) sono all’apice, ricordiamoci che non bisogna cimare. Per questo si interviene soprattutto con tagli di ritorno e tagli di eliminazione.
- I rami produttivi vanno rinnovati, la miglior produzione di frutta si ha su rami giovani (formazioni come le zampe di gallo sono da togliere).
Per imparare meglio come si pota il melo si può guardare questo video con l’esperto Pietro Isolan.
Potatura verde estiva
Tra aprile e maggio possiamo anche fare interventi di potatura verde sui meli, togliendo polloni e succhioni.
Oltre alla potatura verde si può valutare anche il diradamento dei frutti, selezionando i frutticini in formazione per avere mele di miglior qualità e pezzatura.
Imparare a potare con Potatura Facile
La potatura è un lavoro entusiasmante e utilissimo per le piante da frutto, ma bisogna farlo con criterio.
Permette di avere un maggior raccolto e di tenere piante armoniose e sane.
Per imparare a potare bene abbiamo realizzato un libro: Potatura Facile.
Potatura Facile è il manuale illustrato di Orto Da Coltivare sulla potatura degli alberi da frutto, scritto da Matteo Cereda e Pietro Isolan, illustrato da Giada Ungredda. Lo trovate in libreria edito da Gribaudo oppure potete anche ordinarlo qui.
Articolo di Matteo Cereda