Coltivare il mirabolano

Ecco un albero da frutto interessante per la sua adattabilità. Scopriamo le cure necessarie al mirabolano per assaggiare le sue tonde prugnette.

Il mirabolano è un albero da frutto spesso utilizzato anche come pianta ornamentale, per via della sua bellissima fioritura, bianca o rosa, a seconda della varietà.

È chiamato anche “rusticano” perché riesce a produrre abbondanti frutti anche se abbandonato completamente a se stesso.

mirabolano

La sua coltivazione è abbastanza semplice e non richiede particolari attenzioni, se non nella fase iniziale quando si pianta.

Caratteristiche dell’albero

Il mirabolano fa parte della famiglia della Rosacee, appartiene al genere Prunus e alla specie cerasifera. È  noto anche come susino cerasifero, rusticano o prugnolo domestico.

In Italia si trova anche allo stato selvatico, in particolare nelle campagne emiliano-romagnole.

Può raggiungere gli 8 metri di altezza, il fusto è diviso e ramificato già a partire dalla base fino alla parte più alta. Il tronco è dritto, nodoso e liscio negli esemplari più giovani, e ruvido, solcato e brunastro in quelli più adulti.

Le foglie del mirabolano sono ovali o ellittiche, con margine seghettato, e possono raggiungere dimensioni di 4×6 cm. La superficie superiore delle foglie è liscia e di colore verde o rosso, a seconda della varietà, mentre quella inferiore è più chiara e può avere della peluria lungo le nervature.

Il mirabolano è utilizzato molto come pianta portainnesti per altre piante, tra cui albicocchi, susini e altre specie di Prunus.

Quando si pianta

Il mirabolano è una pianta molto resistente e si adatta a qualunque tipologia di terreno, anche se preferisce un substrato argilloso-calcareo, non eccessivamente sciolto.

La moltiplicazione può avvenire per seme, margotta di ceppaia o per talea legnosa. La semina avviene in primavera, è il metodo più lento e se non si innesta non assicura i frutti della pianta madre.

Se si decide di acquistare una pianta in vivaio, la messa a dimora dovrà avvenire in primavera (tra febbraio e aprile) oppure in autunno (settembre, ottobre, novembre). Il mirabolano va piantato ad almeno 3 metri di distanza da altri alberi.

Questo arbusto cresce soprattutto in zone molto arieggiate e soleggiate o semi-soleggiate. Essendo una pianta rustica, resiste bene all’attacco dei parassiti e anche a condizioni di clima e terreno poco favorevoli.

Come si coltiva

Poiché si adatta facilmente, non teme il terreno secco e non ha bisogno di annaffiature, se non nei primi due anni dopo la messa a dimora.

Quando l’apparato radicale è ben sviluppato, si dovrà annaffiare solo in caso di lunghi periodi di siccità.

Il mirabolano non ha bisogno di molte concimazioni. Al momento dell’impianto, il terreno va nutrito con concime granulare, humus di lombrico o con dello stallatico.

Ogni anno o ogni due, per le pianti giovani e produttive, si può somministrare letame maturo di origine animale oppure compost, preferibilmente tra l’autunno e l’inverno.

La potatura del mirabolano

Il mirabolano cresce libero e possiamo decidere di lasciarlo sviluppare senza potature. Se però si vuole ridurre la chioma e contenere il portamento, bisognerà intervenire una volta all’anno come facciamo per la potatura del susino.

Il periodo di potatura è la fine dell’inverno.

Ecco i lavori principali da fare:

  • Contenere le dimensioni, con tagli di ritorno.
  • Eliminare rami secchi e malati.
  • Eliminare incroci (rami che si toccano).
  • Eliminare doppioni (rami paralleli che insistono sullo stesso spazio nella chioma).

Fioritura e frutti del mirabolano

I primi fiori compaiono tra marzo e aprile, sono formati da cinque petali di color bianco, o rosa, nel caso della varietà Pissardii, la più utilizzata a scopo ornamentale.

Hanno un diametro di circa 2,5 cm e sono inseriti in piccioli molto corti.

I frutti, chiamati amoli, sono drupe sferiche di circa 3 cm, color giallo o rosso, a seconda della varietà, esternamente simili a ciliegie. ma con l’interno che ricorda le prugne.

Quando acerbi e verdi, hanno un sapore molto aspro, ma al raggiungimento della massima maturazione, tra giugno e luglio, diventano dolci e succulenti. I frutti entrano in produzione solo dopo 3-4 anni dalla messa a dimora.

Articolo di Adele Guariglia

impara a potare

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