Ovviamente la scelta della motosega va fatta sulla base delle proprie reali esigenze. Avere a disposizione un ecommerce con ampio catalogo di motoseghe di vari brand, come quello di Leroy Merlin, permette di confrontare in modo chiaro ed esaustivo le caratteristiche tecniche dei vari prodotti.
Contenuti della guida:
Cos’è la motosega
La motosega è un attrezzo utilizzato per tagliare legna o tronchi di diversi diametri, e sovente usato anche per i normali lavori di potatura di piante, sia da giardino sia per la produzione estensiva.
L’originaria invenzione e il suo diffusissimo uso, dovuto in gran parte alla riduzione del suo volume e peso, hanno portato ingenti miglioramenti e accresciuto l’efficienza lavorativa degli addetti al settore (come boscaioli e potatori).
La motosega ha sostituito, negli ultimi decenni, gli arnesi tradizionalmente utilizzati per l’abbattimento di boschi e la diramatura degli alberi, come le seghe a mano e le accette. È nei primi anni dello scorso secolo che per la prima volta fu brevettata una macchina con motore a scoppio, dedicata al taglio di grandi tronchi. Era scarsamente maneggevole e il suo peso richiedeva l’assistenza di due persone.
La motosega è oggigiorno un prezioso alleato per i lavori di taglio che una volta venivano eseguiti con attrezzi manuali come ad esempio seghe a mano o accette. L’invenzione di questo attrezzo in realtà va ricondotta all’ambito medico, ed in particolare all’ortopedico tedesco Bernard Heine che mise a punto nel 1830 un dispositivo per le amputazioni basato su una catena dentata azionata da una ruota a mano.
La prima motosega di tipo “moderno” venne inventata con il contributo di Joseph Buford Cox e soprattutto dell’ingegnere tedesco Andreas Stihl; quest’ultimo è un nome molto conosciuto nel settore, dal momento che fu proprio Stihl a sviluppare e brevettare una motosega elettrica nel 1926, seguita da un modello a motore nel 1929. In quegli anni Stihl fondò un’azienda specializzata nella produzione di questi dispositivi, che tuttora è tra le leader mondiali del settore. Nel 1927 fecero il loro ingresso sul mercato anche le motoseghe della Dolmar, azienda fondata da Emil Lerp che iniziò la produzione su larga scala di attrezzi azionati da un motore a combustione.
Le prime motoseghe della storia erano dispositivi ingombranti e molto pesanti, che potevano essere azionati solo da due operatori; dopo la seconda guerra mondiale vennero invece messe a punto motoseghe più leggere con componenti in alluminio, manovrabili da un singolo operatore e facilmente trasportabili.
Parti che compongono una motosega
Il sostantivo utilizzato per indicare questo tipo di arnese, composto da due parole (talvolta si suole utilizzare i termini moto e sega separati tra loro), ci fa già capire di quante parti è composta:
- un motore che nella maggioranza dei casi è a scoppio e a due tempi
- una barra sulla quale scorre la catena di taglio, simile a quelle montate nelle biciclette, ma che sopra alle rondelle rotanti sono montate delle piccole lame affilate
- un’impugnatura resa tale da garantire la massima sicurezza
- due serbatoi nettamente distinguibili dalla simbologia e dal colore dei tappi; in uno viene inserito il carburante precedentemente miscelato; nel secondo andrà l’olio che lubrificherà costantemente la lama di taglio durante l’attività
- infine, un dispositivo di sicurezza, generalmente una placca di plastica posta vicino all’impugnatura superiore della motosega, spingendo la quale si blocca il movimento rotatorio della lama in casi di emergenza.
Motore
Come già accennato, la forza motrice è garantita da un motore a combustione interna, a due tempi e alimentato da una miscela di olio e benzina in rapporto del 2-5%. È ASSOLUTAMENTE da evitare l’inserimento di benzina non miscelata con olio, pena l’immediato, e a volte irreversibile danneggiamento del motore. A tal proposito, all’operatore che usa motori che necessitano di miscela e altri di sola benzina, si consiglia di specificare inequivocabilmente con un pennarello, su entrambi i recipienti, i diversi utilizzi, per evitare appunto danni costosi.
Le capacità dei serbatoi e i consumi previsti sono calibrati in maniera tale che, in condizioni di funzionamento normali, il pieno di miscela termina un po’ prima di quello dell’olio. Se dovesse accadere il contrario, infatti, per qualche minuto la catena opererebbe senza lubrificazione, surriscaldandosi eccessivamente. All’inizio della stagione d’uso, quando cioè si riprende la motosega dopo mesi di inattività, sarebbe bene effettuare quegli elementari controlli, necessari a far ripartire nel minore tempo possibile l’attrezzo. Ecco alcuni brevi consigli:
- pulire il filtro dell’aria servendosi di un piccolo pennello imbevuto di benzina, per togliere le piccole impurità rimaste al momento della giacenza
- svitare la candela d’accensione con l’apposita chiave tubolare fornita dal costruttore, accertandosi che non vi siano impurità o depositi oleosi dove si genera la scintilla.
“Guide bar” o barra di guida
Altrimenti detta barra di guida, è quel supporto metallico, solcato esternamente, che ospita la catena roteante di taglio, in pratica l’elemento fondamentale della motosega. Prima di avviare la motosega, e specialmente dopo un lungo periodo di inutilizzo, è importante verificare che abbia la giusta tensione sulla lama; basta afferrarla con le dita indice e pollice e tirare in direzione opposta al corpo della barra. Se si crea un vuoto consistente, si deve regolare agendo su una vite situata, generalmente, sul punto di congiunzione della barra col motore a scoppio. Leggendo le istruzioni, tuttavia, si può arrivare facilmente a capire quali sono le corrette procedure.
Perché una motosega possa durare nel tempo e dare buone prestazioni è importante la corretta manutenzione dell’attrezzo.
La verifica più importante da fare prima di iniziare a tagliare è la corretta affilatura. Per loro natura, le piccole lamelle della catena di taglio dopo un certo numero di ore di lavoro perdono la loro incisività sul legno e devo essere inevitabilmente arrotate. Ma come fare a capire quando è giunto il momento? La prova più pragmatica è quella del “truciolo”, cioè da quell’insieme di piccole scaglie di legno prodotte dal taglio; se è di lunghezza media, vuol dire che il taglio procede in maniera uniforme, la barra “affonda” nel legno e conseguentemente la catena è correttamente affilata; viceversa, se si creano dei trucioli di piccole dimensioni, quasi simile alla polvere, vuol dire che è arrivato il momento di afillarla. Sul come affilare la catena di taglio, sarà dedicato un paragrafo nella parte finale di questa guida.
Impugnature
Sono due, una per ogni mano dell’operatore. Quella anteriore, che sostiene in pratica tutto la motosega, è un tubo di ferro curvato ad archetto, che attraversa trasversalmente il corpo del motore; alla base della seconda impugnatura, o posteriore, sono situati tutti i comandi: leva del gas, manopola per l’aria “a freddo”, (da azionare solamente all’avvio del motore a freddo), alla stregua di qualsiasi altro motore per ciclomotori; e infine il pulsante elettrico di START e STOP. Di fatto, è con questa mano che si “comanda” l’intero dispositivo e gli si dà la giusta direzione e intensità di taglio.
Serbatoi
Contrassegnati, quindi difficilmente confondibili tra loro, dalla tradizionale simbologia impressa sui tappi, di fatto contengono il cibo di cui si nutrono le motoseghe. Di particolare importanza, come già detto in precedenza, è l’olio per la lubrificazione della catena di taglio. Ma è bene ricordare anche le sue caratteristiche:
- l’olio per catene è diverso dagli altri tipi di oli minerali, utilizzati per miscele o per i motori delle auto. Al momento dell’acquisto, recarsi nei negozi specializzati e riferire sempre la marca e il modello della motosega. Congiuntamente, il libretto di istruzioni indica il tipo e le caratteristiche tecniche
- una semplice prova può chiarirci se la catena è lubrificata correttamente: una volta messa in moto la motosega, far girare a vuoto la catena a circa dieci centimetri da un pezzo di legno liscio e pulito; se l’olio “passa”, cioè se il dispositivo automatico di distribuzione funge correttamente, sulla superficie lignea si depositerà una macchia lineare dell’olio schizzato per la forza centrifuga impressa. Se ciò dovesse non verificarsi, rivolgersi immediatamente a un meccanico specializzato.
Dispositivo di sicurezza della motosega
È posto in genere vicino all’impugnatura della motosega; in caso di pericolo, o solamente se si vuole momentaneamente bloccare la catena, si spinge in avanti fino a sentire un click.
Il tema della sicurezza è molto importante, visto che la motosega è un attrezzo potenzialmente pericoloso (si veda l’uso sicuro della motosega per approfondire).
Scelta della motosega in base all’impiego
La motosega è una particolare tipologia di sega portatile che viene tipicamente alimentata da un motore a combustione. Gli utilizzi di questa potente tipologia di sega sono numerosi, e vanno dalla potatura all’abbattimento di alberi, dalla rimozione delle parti malate delle piante al ridimensionamento della chioma e al taglio della legna, e molti altri ancora. Le motoseghe sono quindi attrezzi estremamente versatili che trovano impiego in numerosi ambiti, sia del fai da te che lavorativi.
Esistono anche motoseghe dotate di particolari set di lame che possono essere impiegate per il cosiddetto chainsaw carving, ovvero l’arte di realizzare sculture con il legno, ma anche dispositivi costruiti appositamente per il taglio del cemento armato. Ovviamente la scelta della motosega va fatta sulla base delle proprie reali esigenze.
Consigli per la scelta della motosega
Per poter scegliere il modello più adatto di motosega bisogna innanzitutto mettere a fuoco le proprie esigenze di utilizzo, che possono essere “semplici” (ad esempio giardinaggio, piccole potature, taglio della legna per il caminetto o bricolage) oppure assumere un carattere più professionale.
Se la usate in giardino
Quando si prevede un utilizzo sostanzialmente “domestico” si consiglia di scegliere un modello di motosega non eccessivamente potente, in modo tale da coniugare le effettive esigenze pratiche con il risparmio. Motori di potenza compresa tra 1.5 e 2 KW, con cilindrate tra 25 e 40 cm3, sono in genere più che sufficienti per la maggior parte degli usi domestici. Questi modelli di motosega inoltre sono abbastanza leggeri (non più di 4-5 chilogrammi) e manovrabili anche dalle persone meno prestanti fisicamente.
Se la usate per lavoro
Nel caso si avesse bisogno di una motosega per usi più intensi e continuativi è indispensabile optare per modelli di cilindrata superiore ai 50 cm3, il cui peso in genere può andare dai 5 ai 10 chilogrammi. Con queste potenti motoseghe è possibile ad esempio abbattere e sezionare tronchi anche di grandi dimensioni.
Per chi è impegnato in frequenti operazioni di manutenzione del verde si consigliano le motoseghe da potatura professionali dotate di un’impugnatura nella parte superiore, che garantisce una migliore maneggevolezza del dispositivo e anche una ottima precisione di taglio.
Tipi e modelli di motosega in commercio
Esistono molti tipi di motoseghe, differenti a seconda dell’utilizzo. La prima, sostanziale classificazione, riguarda la destinazione d’uso. La maggior parte delle motoseghe attualmente in commercio sono destinate ad uso agricolo e forestale.
Presentano la tradizionale forma allungata, con una guide bar su cui scorre la catena di taglio e varie misure: si va da cilindrate piccole (attorno ai 30-35 centimetri cubici di cilindrata e 2-2,3 hp di potenza) per piccoli tagli appannaggio di potature di piante da giardino; a grandezze medie (40-60 cmc. di cilindrata e 2,5-4,0 hp di potenza, già usate per tagliare tronchi di media misura), fino alle “giganti “ di circa 80-100 cmc. e 6-8,5 hp di potenza espressa, indicate soprattutto per i boscaioli. I prezzi vanno, indicativamente, dai 200 euro delle piccole cilindrate fino ai 500-600 (o anche maggiori) dei modelli più grandi.
I prezzi ovviamente sono indicativi e non tengono conto delle inevitabili differenze tra marche produttrici e punti d’acquisto. Tuttavia nell’apposito paragrafo saranno proposti due indirizzi web per avere una completa panoramica dei costi.
Si diceva in precedenza delle tipologie di utilizzo. Esistono anche motoseghe che montano la barra di taglio su di una prolunga, usata per diramare querce o alberi molto alti.
Infine ci sono modelli particolarissimi, cioè che tengono conto degli utilizzi eccezionali. Ad esempio le motoseghe che al posto della barra montano una mola di grande diametro, in dotazione presso i Vigili del Fuoco.
In conclusione, ecco alcuni suggerimenti per acquistare con consapevolezza ed evitare episodi di sciacallaggine commerciale:
- visitare più negozi della vostra zona prima di comprare l’attrezzo
- farsi spiegare dal commerciante le varie caratteristiche
- rivolgetevi a persone, amici o colleghi ad esempio, più esperte per ricevere consigli sull’acquisto
- scegliete marche di qualità; magari all’inizio spenderete di più, ma molto probabilmente risparmierete in futuro sugli interventi di riparazione e sostituzione di elementi.
Produttori di motoseghe: i brand più famosi
- STIHL
- McCulloch Italia
- Black & Decker
- Husqvarna
- Oleomac
- Ego Power
- Shindaiwa
- Efco
- Echo
Grazie per questo interessante articolo. secondo me manca pero’ un commento motore a scoppio/elettrico.