Tutori e sostegni per le piante

Nel giardinaggio, nella frutticoltura e nell’orticoltura le legature delle piante sono un aspetto di primaria importanza affinchè il loro portamento sia eretto e gli esemplari possano crescere in modo rigoglioso. In questa guida approfondiremo le finalità e le tipologie delle diverse strutture di sostegno, i materiali più frequentemente utilizzati e le disposizioni più indicate a seconda delle specie vegetali.

Tutori e sostegni per le piante

Strutture di sostegno delle piante

La legatura delle piante è un aspetto molto importante della cura di giardino ed orto, che però non sempre viene tenuto nella giusta considerazione. Le specie vegetali possono infatti essere minacciate dal vento e dagli agenti atmosferici o più semplicemente dal loro stesso peso, prostrarsi a terra ed addirittura arrivare a spezzarsi.

Questo vale ancor di più per le specie orticole che, su fusti di ridotti diametri, portano frutti grossi e pesanti e che se lasciate crescere liberamente si prostrerebbero a terra compromettendo la produttività e la qualità degli ortaggi.

Tipologie di tutore e di legacci

Sono molte le tipologie di tutore che si possono impiegare per il sostegno delle piante, e per scegliere di volta in volta qual è la soluzione migliore è bene conoscerle in modo approfondito.

  • Tutori in plastica
    sono quelli di gran lunga più economici e pratici, reperibili praticamente ovunque. Sono durevoli nel tempo, ma non troppo gradevoli alla vista, perciò di solito si utilizzano nell’orto o per qualche angolo meno in vista del giardino.
  • Tutori in acciaio
    sono resistenti e durevoli nel tempo, ma poco flessibili. Possono essere, come i tutori in legno o in plastica, a sezione quadrata o rotonda.
  • Tutori in bambù
    sono leggeri, robusti ed ecocompatibili e possono essere impiegati in diversi contesti, sia nell’orto che nel giardino. Alcune tipologie sono plastificate per garantire una miglior resistenza agli agenti atmosferici, e si può scegliere fra bambù di diversa provenienza (thailandese, indiano, cinese…). Un’alternativa al bambù è rappresentata dal legno di malacca, più deformabile e che può essere piegato a seconda delle esigenze.
  • Tutori in legno
    solitamente quelli che si trovano in commercio presentano un’estremità appuntita che facilita la penetrazione nel terreno e sono trattati con speciali prodotti che li rendono resistenti agli agenti atmosferici; nel caso di un palo “fai da te”, al contrario, bisogna provvedere ad appuntire il sostegno e a rivestirlo di un apposito prodotto conservante. Si possono impiegare rami provenienti da ceppaie che sopportano le potature (es. nocciolo, castagno, robinia…) oppure pali di maggiori dimensioni, in eucalipto o pino.
  • Tutori muschiati
    vengono classicamente impiegati per le piante da interno. Si possono trovare in commercio tutori muschiati già pronti all’uso, ma non è difficile costruirsene uno con le proprie mani: è sufficiente prendere un tubo di plastica e ricoprirlo con uno strati di muschio o sfagno, legando il tutto strettamente con del filo di rafia o del nylon. Il tutore viene piantato nel terreno in prossimità della pianta legandovi poi attorno le radici aeree; è importante che questo sostegno venga costantemente mantenuto umido spruzzandovi dell’acqua. Il tutore muschiato, oltre a garantire il giusto grado di umidità alla pianta, è inoltre in grado di “mimetizzarsi” fra il fogliame senza compromettere l’estetica della pianta. In caso di crescita rigogliosa della pianta è possibile inserire un tutore di dimensioni più piccole all’interno di quello già esistente, prolungandolo così verso l’alto.

Una volta istallati i tutori si passa alla fase successiva, ossia la legatura della pianta al supporto mediante i legacci, che possono essere realizzati con diversi materiali.

La manutenzione dei tutori per le piante è un’operazione poco impegnativa che consiste nel controllare che il sostegno sia ancorato saldamente, ed eventualmente rincalzando e pressando il terreno circostante. Analogamente, ogni tanto va controllata anche la tenuta delle legature provvedendo a sostituire i legacci rovinati o quelli diventati troppo stretti.

Disposizione dei tutori

La più classica disposizione di un tutore è quella verticale, dove il sostegno è piantato nel terreno. Esistono però altri tipi di soluzione, più articolati, che si adattano ad esempio alle colture dell’orto come i tutori “incrociati”.

Questi elementi di sostegno vengono disposti in gruppi di tre o quattro, equidistanziati fra loro, ed inseriti nel terreno obliquamente in modo che le loro estremità si incrocino. I tutori vengono legati fra loro ed utilizzati ad esempio per far crescere specie rampicanti come i fagioli, con una pianta collocata alla base di ciascun tutore.

Un’altra soluzione molto diffusa nell’orto è quella “a tenda”: i tutori vengono piantati equidistanziati ed obliquamente nel terreno lungo due file parallele: ciascuna coppia di tutori viene legata a circa 10 centimetri dalla sommità lasciando perciò un incastro a forma di “V”. Un tutore viene poi alloggiato orizzontalmente creando così una struttura resistente.

I tutori in metallo, legno o plastica possono essere disposti lungo file (ad esempio nell’orto) ed uniti fra loro mediante un filo metallico orizzontale in modo da creare una struttura sulla quale far arrampicare le piante.

In alternativa ai paletti è possibile anche utilizzare particolari reti di nylon da fissare ad appositi sostegni. Queste reti sono dotate di larghe maglie e si possono acquistare presso garden center e negozi specializzati; si tratta di materiali piuttosto resistenti che si possono utilizzare per diversi anni.

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