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Per coltivare il pero, meglio le piante da vivaio
Chi desidera iniziare da zero a coltivare il pero (Pyrus communis) farà bene ad acquistare presso un vivaio una pianta pronta da mettere a dimora in pieno campo. Per quanto i semi del pero presentino generalmente un buon tasso di germinazione, coltivare le piante a partire da essi non è sicuramente un’idea ‘furba’ dal momento che il pero necessita di diversi anni per diventare fertile e i frutti prodotti da queste piante ibride non sempre sono di qualità soddisfacente.
Per coltivare il pero, meglio dunque scegliere una pianta già sviluppata e innestata, optando per la varietà ideale per le condizioni climatiche e il terreno in cui verrà piantumata; in caso di indecisione, meglio chiedere consiglio al vivaista. Essendo la maggior parte delle cultivar di pero autoincompatibili nei confronti del loro stesso polline, sarà necessario collocare diverse varietà che consentano l’impollinazione incrociata.
Quale varietà di pero scegliere?
Climaticamente parlando il pero è una pianta piuttosto adattabile, ma vi sono condizioni alle quali risulta particolarmente suscettibile ovvero l’eccessivo calore, il freddo intenso (-15°C/-20°C) e le siccità prolungate: meglio quindi evitare di coltivare il pero nei climi più “estremi”. Fra le varietà commerciali più diffuse troviamo:
- William: è una cultivar precoce e di buona produttività, i cui frutti maturano verso metà agosto; necessita di altre varietà di pero per l’impollinazione.
- Abate Fétel: impiega diverso tempo per essere produttiva, ma una volta che inizia a fruttificare garantisce buone rese; anch’essa è autoincompatibile e i suoi frutti maturano agli inizi di settembre.
- Kaiser: si tratta di una varietà che vede il mese di settembre come epoca di raccolta. Autoincompatibile, questa cultivar non è particolarmente precoce ma risulta vigorosa e produttiva.
- Conference: scegliendo di coltivare questa varietà si potrà contare su un’elevata produttività e su una raccolta dei frutti intorno ai primi di settembre.
Coltivare il pero: la messa a dimora e le cure colturali
Per iniziare a coltivare il pero l’esemplare acquistato presso il vivaio deve essere collocato, insieme al panetto di terra che ne contiene le radici, in una buca del diametro e della profondità di una cinquantina di centimetri sul fondo della quale avremo collocato dello stallatico o del letame. Frapponendo uno strato di terra fra radici della pianta e concime, la buca va poi riempita e compattata per bene; si deve poi effettuare un’abbondante innaffiatura.
Affinché si possa coltivare il pero con una chioma adeguata e una buona produttività è bene dedicarsi ogni anno ad operazioni di potatura, che possono essere diverse a seconda della varietà. Va inoltre ricordato che la pianta soffre molto la siccità, pertanto per coltivare il pero con successo sono necessarie irrigazioni frequenti durante i mesi più caldi (giugno-agosto), soprattutto se le piantine sono ancora giovani e quindi caratterizzate da un apparato radicale ancora poco sviluppato e superficiale. I momenti della giornata ideali per l’innaffiatura sono alla sera e al mattino, evitando sempre di bagnare la chioma per prevenire ustioni fogliari, shock termici e insediamento di spore fungine.