Corbezzolo: albero dai frutti commestibili

Se serve un’idea per una pianta di media dimensione da mettere in giardino, ecco il corbezzolo, noto anche come albero d’Italia.

Il corbezzolo è un arbusto sempreverde, di bellissimo aspetto e dai frutti commestibili, che si raccolgono tra ottobre, novembre e dicembre.

Si adatta a diversi ambienti di coltivazione e resiste bene alla avversità e ai tagli di potatura, per cui è un’ottima scelta sia come albero da piantare in giardino, sia come elemento di una siepe mista.

Scopriamo le caratteristiche del corbezzolo e dei suoi frutti e qualche consiglio su come si coltiva.

frutti di corbezzolo sui rami

Caratteristiche del corbezzolo, Arbutus unedo

Il corbezzolo, noto scientificamente come Arbutus unedo, appartiene alla famiglia delle Ericaceae, ed è originario del Mediterraneo, imparentato con il mirtillo e l’azalea.

Nel nostro paese è possibile anche trovarlo spontaneo, in particolare nelle zone costiere dove il clima è più mite, ma è presente anche in alcune regioni del Centro-Nord.

Si tratta di un frutto antico, conosciuto già ai tempi dell’antica Roma, anche se oggi pochi lo conoscono. Viene ingiustamente considerato tra i frutti minori, poco diffusi nei frutteti e nei giardini.

Il corbezzolo cresce spontaneamente fino a 3 metri, se coltivato con le giuste cure, può anche arrivare a 8 metri di altezza.

Il tronco è robusto e ramificato, può svilupparsi con branche che partono direttamente dal terreno, oppure, da un tronco principale più corto, su cui crescono le ramificazioni. La corteccia e i rami sono ruvidi e squamosi, di colore rosso-marrone.

Le foglie sono di forma ovale, dure e lucide, disposte in modo alternato lungo i rami. Sono di colore verde scuro brillante nella parte superiore e più chiare nella pagina inferiore.

Il corbezzolo produce fiori bianchi a forma di campana, riuniti in grappoli pendenti, sbocciano in autunno e sono ricchi di nettare, attirano api e altri insetti impollinatori, e sono subito seguiti dai frutti.

Il frutto del corbezzolo

I frutti del corbezzolo sono bacche sferiche dal diametro di circa 2 cm, inizialmente di colore verde-giallo, che diventano rosse quando raggiungono la massima maturazione. Hanno una consistenza carnosa, con superficie granulosa e tubercolata. Sono presenti in autunno-inverno, insieme ai fiori, in diversi gradi di maturazione.

La loro coesistenza crea uno spettacolo multicolore che ha valso loro l’appellativo di “Pianta d’Italia”, grazie alla presenza dei colori del nostro tricolore (foglie verdi, fiori bianchi, frutti rossi).

Le corbezzole o i corbezzoli maturano tra il mese di ottobre e dicembre, la raccolta avviene quando assumono il colore rosso intenso.

Proprietà del corbezzolo

I frutti, così come i fiori e le foglie, sono ricchi di vitamine e antiossidanti, hanno un forte potere antinfiammatorio, in particolare per il fegato e l’intestino, e possono essere consumati sotto forma di infusi.

Sono ottimi anche per abbassare la pressione sanguigna, migliorare la circolazione e combattere la diarrea. Se consumati in quantità eccessive, però, possono avere l’effetto opposto e provocare mal di pancia e attacchi diarroici.

Che sapore ha

Il sapore dei frutti del corbezzolo è un misto tra dolce e acido, che però può non piacere a tutti. La consistenza esterna è più dura, mentre quella interna è morbida e granulosa per via dei semini.

Si tratta di un frutto considerato minore, ma molto interessante per via delle sue proprietà.

Come si può mangiare

I corbezzoli sono utilizzati nella preparazione di macedonie, marmellate e gelatine. Con la fermentazione dei frutti si ottiene un vino poco alcolico, ed è possibile produrre anche un buon aceto.

Ottimo è anche il miele di corbezzolo, dolcificante naturale utilizzato in cucina in molte preparazioni di dolci. Non è facile da ottenere per via della fioritura nel tardo autunno della pianta.

Infine, si possono usare le foglie essiccate della pianta per preparare tisane.

corbezzolo

Dove piantare il corbezzolo

La pianta di corbezzolo predilige zone con clima mite, può stare sia in pianura che in collina, fino a 800 metri di altitudine resiste bene.

Resiste bene al freddo, ma se si coltiva in aree con clima molto rigido, è meglio coprirla con un telo di tessuto non tessuto durante l’inverno, per i primi tre anni dopo la messa a dimora.

È un arbusto che ama molto il sole e soffre i venti freddi, per cui bisogna scegliere una posizione soleggiata e riparata.

Il corbezzolo si adatta bene a diversi tipi di terreno, purché siano ben drenanti. Il terreno ideale per il corbezzolo è poco calcareo e leggermente acido, con un pH compreso tra 5,5 e 6,5. È consigliato aggiungere compost al terreno per migliorare la sua struttura e la capacità di ritenzione idrica.

Può essere piantato in giardino, va bene anche dentro siepi miste e si adatta alla coltivazione in vaso. In quest’ultimo caso sono necessari vasi di almeno 40 cm di altezza, e un substrato drenante fatto di terriccio soffice mescolato a quello per acidofile e a un ammendante di fondo.

Come e quando si pianta

È possibile trovare la pianta di corbezzolo in vivai ben forniti, oppure, si può riprodurre tramite talea, prelevando dei rametti da piante sane. Si può propagare anche per seme, ma è un metodo piuttosto lento.

La riproduzione per talea va fatta in autunno, mentre quella per seme in inverno. Le piantine giovani devono essere allevate in vaso per circa 2 anni, prima di trasferirle nel terreno. Il periodo più indicato per la messa a dimora nelle zone più fredde è la primavera.

Quando la piantina è pronta, bisogna scavare una buca profonda per permettere alla radici di svilupparsi senza ostacoli. La terra deve ricevere prima una concimazione di fondo con compost o letame, mischiati alla terra di scavo.

Potatura del corbezzolo

Il corbezzolo è una pianta a crescita lenta, che non necessita di molte potature. In inverno si possono recidere i rami secchi e quelli danneggiati dalle gelate, ma in generale, gli interventi sono per lo più di mantenimento.

I tagli sono mirati a mantenere in ordine la pianta e ad arieggiare la chioma per evitare che si formino malattie fungine e cocciniglie. Si interviene più che altro per fare qualche semplice taglio di sfoltimento.

Solitamente, le piante acquistate in vaso hanno già un portamento ad alberello o a cespuglio.

Tuttavia, dopo la messa a dimora e la crescita, tendono a inselvatichirsi per via della forte attività pollonifera, per cui andranno mantenute in ordine con qualche piccolo intervento di potatura da farsi a febbraio.

Coltivazione del corbezzolo

Il corbezzolo è veramente facile da coltivare, è una pianta selvatica che vive autonoma nei boschi, ma che si adatta senza problemi alla vita in giardino.

Non richiede cure particolari: nei primi anni di messa a dimora delle piantine, è necessario irrigare con più frequenza, soprattutto durante l’estate e in assenza di pioggia.

Dopo che le radici si sono sviluppate e la pianta diventa più robusta, è possibile ridurre le irrigazioni, avendo cura di intervenire nei periodi di più caldi, facendo sempre attenzione ad evitare stress idrici.

È consigliata una concimazione in primavera a base di stallatico sfarinato o pellettato, oppure, di compost, per dare alla pianta maggiore nutrimento, prima di affrontare la nuova fase vegetativa.

Avversità e parassiti

Essendo una pianta molto rustica, il corbezzolo è poco soggetto a malattie e subisce giusto qualche attacco dei parassiti generici, in particolare di afidi e cocciniglie.

Ecco come proteggere le piante di corbezzolo senza usare pesticidi:

  • Rimedi contro la cocciniglia. Per proteggerlo è possibile utilizzare macerati di felce in modo preventivo, o trattamenti più vigorosi con olio di soia. Una potatura periodica per aerare la chioma aiuta nella prevenzione. Consiglio questo prodotto.
  • Rimedi contro gli afidi. Si può provare ad utilizzare un rimedio naturale a base di estratti di ortica, peperoncino, aglio, da spruzzare sulla pianta, oppure un trattamento con sapone di Marsiglia o sapone di potassio. Consiglio questo prodotto.

Il corbezzolo nella Food Forest

I corbezzoli sono piante veramente interessanti e possono essere inserite in una Food Forest (foresta commestibile): ossia un insieme di piante che produce cibo senza bisogno di alcuna manutenzione.

Se sei curioso di saperne di più rispetto alla Food Forest ti consiglio di leggere questo Ebook gratuito a cura di Stefano Soldati, il massimo esperto in Italia su questo tema.

Articolo di Adele Guariglia

impara a potare

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