L’inzaffardatura o zaffardatura è una tecnica antica per piantare alberi a radice nuda.
Scopriamo cosa significa e come effettuare la zaffardatura con successo.
Contenuti della guida:
Piantare alberi a radice nuda
Gli alberi in vivaio possono essere forniti nella loro zolla di terra (chiamata anche “pane di terra”) oppure semplicemente con le radici a vista (chiamati appunto “a radice nuda”).
L’albero a radice nuda è necessariamente un albero giovane, in genere di un anno di età.
Piantare un albero a radice nuda è conveniente: costa decisamente meno rispetto a un albero da acquistare. Inoltre l’albero è meno condizionato dall’aver vissuto in vaso e riesce in genere a radicare velocemente.
Naturalmente essendo alberi più giovani serve più tempo perché entrino in produzione. Dopo averli piantati andranno potati, perché si presentano come semplici astoni non impalcati.
Quando si pianta l’albero è molto utile procedere con la zaffardatura, che agevola il trapianto.
Quando si pianta un albero a radice nuda
L’albero a radice nuda si può piantare soltanto in periodo di riposo vegetativo, per cui in prossimità dell’inverno.
Il momento migliore è il mese di novembre, oppure la fine di febbraio. Meglio evitare invece i mesi più freddi del pieno inverno.
Che cos’è l’inzaffardatura
L’inzaffardatura consiste nel mettere a bagno le radici in una mistura di acqua fangosa.
Benefici dell’inzaffardatura:
- Reidrata le radici dell’albero, che essendo esposte possono essersi seccate.
- Protegge le radici, ricoprendole con uno strato di terra e letame.
- Favorisce l’attecchimento dell’albero.
- Apporta microrganismi utili in prossimità dell’apparato radicale.
- Apporta sostanze nutritive a contatto con le radici.
Per quali piante è adatta
La tecnica della zaffardatura è adatta a tutti gli alberi: sia gli alberi da frutto che le piante ornamentali da giardino o da siepe. Ogni albero che viene piantato a radice nuda beneficia di questa pratica.
Risulta utile non solo per alberi comprati, ma anche se si deve spostare un albero esistente.
Ricette per l’inzaffardatura
La classica inzaffardatura si effettua con tre ingredienti semplicissimi:
- Terra argillosa
- Letame fresco
- Acqua
Ci sono diverse varianti possibili: il letame fresco può essere sostituito con letame maturo. Se il letame è maturo ci saranno meno microrganismi, vale la pena usare più letame. Si può usare anche del compost maturo come alternativa.
Un ottimo apporto nella zaffardatura è l’humus di lombrico, particolarmente ricco di proprietà e microrganismi utili.
Anche il litotamnio (farina di alghe calcaree) è un’ottima aggiunta (il litotamnio si trova qui).
Zaffardatura: come fare
Per fare l’inzaffardatura bisogna mischiare gli ingredienti in un contenitore abbastanza grande da poterci mettere a mollo poi l’apparato radicale della pianta da trapiantare.
Conviene mescolare tutto una mezzora prima, dando modo a tutto di stabilizzarsi. Nel frattempo possiamo decidere di potare le radici della pianta, eliminando eventuali parti in sofferenza.
Si lasciano a mollo le radici per 30-40 minuti, trascorsi i quali l’albero può essere piantato.
Per vedere nei dettagli come fare la zaffardatura vi consiglio di visionare questo video, con Gian Marco Mapelli.
Articolo di Matteo Cereda