In autunno, dopo la caduta delle foglie, è bene fare trattamenti per mantenere in salute le piante da frutto. In genere questi trattamenti si fanno a novembre, vediamo quindi cosa bisogna fare nel frutteto autunnale.
Contenuti della guida:
Perché trattare a novembre
In autunno ecco cosa succede:
- La caduta delle foglie: le piante da frutto accumulano risorse nel legno, perdono le foglie e vanno in riposo vegetativo. Ripartiranno poi a vegetare con la primavera.
- Umidità. Spesso il mese di novembre è piovoso e umido, cosa che può favorire problemi in condizioni di clima mite.
- Arrivo del freddo. L’inverno sta per arrivare e le temperature calano, patogeni e parassiti si preparano a svernare e i danni che portano sono limitati dal gelo.
- Non ci sono molti raccolti, per cui non bisogna preoccuparsi dei tempi di carenza.
- Non ci sono molte fioriture e gli impollinatori non sono molto attivi.
L’inverno è un periodo apparentemente tranquillo per le piante: le temperature basse evitano problemi di insetti parassiti e sono una condizione sfavorevole anche alle malattie fungine.
Tuttavia questo momento è ideale per intervenire, eliminando patogeni e parassiti che stanno svernando.
I trattamenti di novembre sono trattamenti preventivi, che hanno lo scopo non tanto di curare una malattia in corso, quanto di evitare che poi si ripresenti il problema in futuro, con l’arrivo della primavera.
Trattamenti con poltiglia bordolese o verderame
La caduta delle foglie crea condizioni ideali per i trattamenti preventivi.
Il rame è il principale anticrittogamico consentito in agricoltura biologica e agisce per copertura (non è un trattamento sistemico che entra nella pianta. Per questo è fondamentale trattare in modo uniforme.
Il fatto di avere i rami spogli rende semplice coprire per bene la chioma.
Il fatto che la pianta durante tutto l’inverno sia in dormienza è ottimale: la copertura portata dal trattamento risulta più efficace, mentre la crescita di gemme e germogli crea nuove superfici non coperte dal trattamento.
I tipici trattamenti autunnali si fanno con poltiglia bordolese oppure con ossicloruro di rame. La poltiglia bordolese è il trattamento più indicato per il mese di novembre perché il meno dilavabile, quindi è ottimo per durare fino alla fine dell’inverno.
Bisogna trattare le piante quando sono asciutte e in momenti non troppo ventosi.
Trattare meno possibile
Ricordiamoci comunque che il rame, seppur biologico, ha un impatto negativo sull’ambiente e non bisogna abusarne.
I trattamenti rameici preventivi sono molto utili, ma quando si riesce a ridurli oppure a evitarli è meglio.
Bisogna decidere se trattare oppure no in base alle condizioni climatiche e allo stato di salute delle piante.
Ci sono buone pratiche per usare meno rame nel frutteto, aiutando le piante nella difesa:
- L’impiego di corroboranti (come equiseto, lecitina di soia, propoli).
- L’impiego di polveri di roccia (come zeolite o caolino) in momenti umidi e quando le temperature sono miti.
Trattamenti con olio bianco
Oltre alle malattie spesso bisogna preoccuparsi anche degli insetti parassiti.
Un nemico frequente delle piante da frutto è la cocciniglia. Ne esistono molte specie, dalla cocciniglia cotonosa degli agrumi, alla mezzo grano di pepe. Quasi tutte le piante possono essere colpite da cocciniglia, un parassita che troviamo molto spesso su fico, olivo, limone e anche su varie piante ornamentali e alberi da giardino.
Visto che la cocciniglia sverna sui tronchi possiamo intervenire trattando in autunno. Un metodo biologico è l’impiego di olio bianco minerale, che ricopre il parassita soffocandolo.
L’olio bianco minerale è ottimo contro la cocciniglia e consentito in agricoltura biologica, tuttavia non è certo un metodo ecologico. Possiamo sostituirlo con successo con l’olio di soia (olio bianco vegetale), ad esempio questo prodotto è perfetto per trattamenti anti cocciniglia.
Un accorgimento importante alla caduta delle foglie
Quando abbiamo una pianta che ha patito recentemente problemi di malattia è molto importante raccogliere le foglie ed eliminarle. Le foglie che sono state colpite da malattie come ad esempio bolla del pesco e del susino, occhio di pavone dell’olivo, impallinatura, corineo delle drupacee, non devono restare al suolo.
Spesso le spore fungine svernano proprio sulle foglie, restando nell’ambiente dove con la primavera potranno nuovamente diffondersi e attaccare i nostri alberi. Qando abbiamo riscontrato problemi raccogliamo tempestivamente le foglie, in questo modo andremo a diminuire la presenza di patogeni.
Oltre alle foglie è importante eliminare anche i rami secchi a novembre. Per le potature vere e proprie aspettiamo la fine dell’inverno (febbraio), ma è bene togliere in autunno parti di pianta danneggiate.
Articolo di Matteo Cereda
Grazie sempre x i tuoi consigli Matteo.