Il ciliegio di Nanchino (Prunus tomentosa) è un parente stretto del ciliegio che tutti conosciamo, appartiene alla famiglia delle Rosaceae ed è originario dell’Asia Orientale.
L’abbondante fioritura e la buona fruttificazione, lo rendono ideale per arricchire frutteti e giardini. Si tratta di una pianta adatta anche a essere gestita come piccolo arbusto cespuglioso, che poi produrrà una magnifica fioritura e piccoli frutti commestibili.
Contenuti della guida:
Caratteristiche botaniche del prunus tomentosa
Il Prunus tomentosa cresce come un arbusto o un grande cespuglio. È noto anche come ciliegio nano cinese e ciliegio da fiore. Prende il nome dalla città di Nanchino, nella provincia di Jiangus, nella Cina orientale.
Il ciliegio di Nanchino, se coltivato come cespuglio, può raggiungere un’altezza media di 2-3 m, (dimensioni simili anche per la larghezza), e superare i 4-5 m come arbusto.
Le foglie presentano una superficie superiore quasi glabra, e una inferiore tomentosa, molto ricca di peluria. Durante la stagione vegetativa, le sono di colore verde scuro, mentre in autunno, diventano gialle e rosse, prima di cadere.
La fioritura è composta da infiorescenze a racemo, di colore bianco o rosa, ed avviene in primavera. Si tratta di una fioritura molto bella, tanto che il ciliegio di Nanchino viene elencato a buon diritto tra gli arbusti fioriti da giardino che si possono mettere a scopo ornamentale.
È una pianta autofertile, il che vuol dire che può produrre i frutti da sola, senza il bisogno di altre piante per l’impollinazione.
Clima e terreno adatti
Il ciliegio di Nanchino è decisamente rustico: sopporta bene le temperature invernali, anche fino a -20°C.
Predilige l’esposizione a pieno sole, senza la quale può limitare la produzione della vegetazione e non fiorire. Resiste bene alla siccità.
Pur adattandosi a diverse tipologie di terreno, preferisce un suolo soffice, fertile e ben drenato con pH neutro o sub-alcalino, tra 6 e 7,5.
Per svilupparsi e crescere bene necessita di un terreno molto ricco di sostanze nutritive, per cui, prima di piantarlo, è consigliato aggiungere del letame maturo o del compost.
Quando piantare il ciliegio di Nanchino
Il periodo adatto dipende dal clima della zona e dal tipo di terreno ma, in generale, il ciliegio di Nanchino può essere piantato in autunno o in primavera.
L’importante è evitare il troppo caldo e le intense gelate. Dove gli inverni sono miti, è preferibile piantare in autunno; nelle zone con inverni troppo rigidi, è meglio procedere in primavera, quando il rischio gelate è del tutto scongiurato.
Poiché il ciliegio di Nanchino cresce molto in larghezza, bisogna lasciare 4-5 metri di distanza tra le piante.
Se invece si desidera creare una siepe fiorita, allora bisogna ridurre la distanza a 2-3 m, per ottenere un cespuglio compatto.
Inoltre, il ciliegio di Nanchino è ottimo anche come portainnesto per diverse varietà di ciliegio nano. L’innesto può essere fatto in primavera con la tecnica di innesto a corona.
Quali cure richiede
Durante la fase vegetativa, nel periodo primavera-estate, il ciliegio di Nanchino beneficia di irrigazione, che deve essere regolare ma moderata nelle quantità, evitando che il terreno resti bagnato troppo a lungo. Un cespuglio adulto tuttavia sopravvive anche senza interventi, salvo siccità particolarmente prolungata.
La concimazione è consigliata solo durante l’impianto, aggiungendo sostanza organica matura, poi sarà la pianta a trovare le sostanze di cui ha bisogno, anche nei terreni più poveri. Possiamo limitarci a qualche manciata di stallatico pellettato una volta all’anno.
Parassiti e malattie
Come capita con gli altri ciliegi, anche il Prunus Tomentosa può essere attaccato dagli afidi e dalla mosca delle ciliegie, soprattutto durante la primavera.
Gli afidi si risolvono facilmente con sapone molle di potassio, facciamo però anche attenzione alle formiche che possono portare gli afidi sulle foglie del nostro ciliegio.
La mosca del ciliegio possiamo intercettarla con trappole alimentari, tipo Tap Trap.
Un altro patogeno, ma di origine fungina, è il corineo, riconoscibile dalle tante piccole macchioline rossastre presenti sulle foglie, e dalla presenza di lesioni sui rami, da cui fiorisce una sostanza gommosa che si indurisce a contatto con l’ossigeno.
Contro le patologie è utile rastrellare le foglie dopo la caduta e fare trattamenti con anticrittogamici come la poltiglia bordolese, l’ossicloruro e l’idrossido di rame, particolarmente efficaci sul ciliegio.
Come potare il ciliegio di nanchino
Il Prunus tomentosa è una specie rustica e selvatica che non ha bisogno di interventi particolari di potatura. Teniamo anche conto che si tratta di un ciliegio, per cui non ama i tagli di grande dimensione.
In caso si decida di intervenire, il periodo migliore per potare è alla fine dell’inverno, prima che la pianta entri nella fase vegetativa, ma quando ormai non si prevedono freddi intensi.
Per la coltivazione come arbusto, bisogna procedere con la spollonatura periodica, lasciando un solo tronco.
Nella parta superiore andranno eliminati solo i rami secchi ed eseguito qualche piccolo taglio per arieggiare la chioma.
Se lo scopo, invece, è quello di coltivare il ciliegio di Nanchino come cespuglio, non bisogna potare ma lasciare che cresca spontaneamente, limitandosi solo a tagliare qualche ramo secco, quando necessario.
La raccolta dei frutti
I frutti del ciliegio di Nanchino maturano in estate, tra giugno e luglio, anche se il periodo esatto varia in base alla zona climatica.
Sono un po’ più piccoli delle classiche ciliegie, hanno il picciolo corto e, quando entrano nella fase massima di maturazione, diventano di color rosso scuro o violaceo, dalla consistenza morbida.
Queste piccole ciliegie sono molto delicate, quindi, durante la raccolta, bisogna manipolarle con cura ed evitare di schiacciarle.
Hanno un sapore dolce-acidulo e sono molto dissetanti, se mangiate subito dopo il raccolto. Tuttavia, sono utilizzate soprattutto per la produzione di succhi di frutta e marmellate.
Articolo di Adele Guariglia