Anche la scelta degli attrezzi da lavoro deve essere dettata dalla funzionalità: il modo in cui l’attrezzo è conformato (l’impugnatura o il manico in particolare), il peso e quindi lo sforzo necessario al suo impiego devono essere adeguati alle capacità di chi lo utilizza. Un discorso particolare merita il manico, oggi forgiato con i materiali più diversi: legno, metallo, plastica. Il primo resta sicuramente il migliore, e non solamente per motivi ecologici, ma perché più maneggevole e duraturo. Il legno migliore in questo senso è il frassino, caratterizzato da venature molto marcate; meno indicato anche se più impiegato è invece il faggio, riconoscibile per le striature puntiformi.
Contenuti della guida:
Gli strumenti indispensabili
- Carriola. Fondamentale per muovere il letame, il compost e i rifiuti vegetali dell’orto, oltre ai materiali da costruzione per realizzare cordoli, pavimentazioni, recinzioni ecc. I modelli tradizionali (realizzati in ferro e con ruota in gomma) sono i più durevoli e solidi, ma oggi esistono modelli altrettanto validi in materiale plastico o addirittura in tela impermeabile e pieghevoli.
- Forbici. L’uso delle forbici è marginale, quindi nell’orto non servono modelli sofisticati e costosi. Tuttavia conviene sceglierne un paio con lame robuste per i lavori generici e un altro paio con lame lunghe e sottili per le operazioni più specialistiche, per esempio cimare uno stelo, rimuovere una foglia attaccata da una malattia ecc.
- Forcone. Serve a creare le zolle, a smuovere il terreno e a spostare il materiale organico e il letame fresco sull’assembramento del compostaggio. Necessita di rebbi curvi e forti, meglio se in acciaio temprato.
- Rastrello. Per l’orto serve solo il modello in ferro, con una larghezza limitata (30-60 cm) e con rebbi brevi. Il rastrello serve per livellare il terreno, e quindi è bene che abbia il dorso piano, utilizzabile per la finitura delle parcelle.
- Trapiantatoio. Non è altro che la paletta che serve per tutti i lavori di giardinaggio, e quindi anche quelli da fare nell’orto. Deve essere di ottima qualità, con lama spessa e manico ergonomico.
- Vanga. Meglio scegliere un modello in uso nella zona, perché più adatto al tipo di terreno del luogo. Ci sono modelli a lama quadra, rettangolare, e modelli a scudo. La tipologia a rebbi, del tutto simile a una forca ma con i rebbi più brevi e dritti, rende più facile la vangatura dei terreni che sono compatti e argillosi. Lo chiamano anche tridente foraterra e viene indicato con questo nome anche se i “denti” sono 4 o 5.
- Zappa. Sul mercato esistono diversi modelli di zappa. Meglio scegliere un modello adeguato al proprio braccio e alla propria forza, e poi utilizzare anche la zappa principale, per gli usi generali, con una zappa più leggera a lama piatta per i lavori rapidi e per quelli superficiali e una zappettaapunta per tracciare i solchi.
Gli altri attrezzi utili
- Piantatolo o foraterra. E’ un piccolo attrezzo manuale appuntito che serve per fare rapidamente le buchette di impianto èper semi grossi dove si mettono 3 o 4 semi per ogni buchetta (semina a postarelle, o a ciuffo). Trova impiego anche nel trapianto di ortaggi.
- Sarchiatore o erpicatore manuale. Ha 3 denti curvi che, passati sul terreno come zappetta, rimuovono velocemente le erbacce e arieggiano le ortaggi. È un’asta metallica che termina a coda di rondine. All’interno del terreno questo strumento recide gli asparagi ancora teneri ed è in grado di rimuovere le radici più profonde.
- Sgorbia o estirpa asparagi. E’ un’asta metallica che termina a coda di rondine. Affondato nella terra questo attrezzo recide gli asparagi ancora teneri e rimuove le radici profonde a fittone.
- Roncola. Il modello base, di modeste dimensioni, sostituisce con vantaggio un comune coltello quando si raccolgono ortaggi da foglia. Il più interessante è sicuramente il modello di roncola pieghevole, da tenere pronto per ogni evenienza e sempre a portata di mano. Può essere utilizzato, per esempio, per tagliare un legaccio per sostenere i pomodori, fare la punta a un bastone, prendere una manciata di rucola, pulire un cavolo prima di portarlo in casa e così via.
Gli attrezzi a motore
Gli attrezzi a motore, ovviamente, riguardano solo gli orticoltori che hanno a disposizione spazi ampi e intendono agire in grande, ma vale la pena che tutti li conoscano nell’eventualità che si rivelino utili per qualche lavorazione particolare.
- Motozappa. Rende rapido il lavoro di rivoltare la terra in primavera e ad ogni cambio di coltura. Secondo alcuni, però, può rivelarsi controproducente in alcuni casi: per esempio, se viene fatta lavorare nel terreno troppo umido o compatto e argilloso, che tende a rendere ancora più compatto.
- Trituratore. Azionato elettricamente o con motore a scoppio, ha un sistema di coltelli o martelli che frantumano, sfilacciano e tritano i rifiuti organici per favorire il compostaggio rapido anche di vegetazione di scarto grossolana e voluminosa, come steli dì mais o zucchini, torsoli di cavoli, vecchi tutori di rami ecc.
Gli accessori
Dal contenitore di compostaggio al serbatoio per l’acqua, dal bidone inceneritore per distruggere la vegetazione malata sino ad accessori assai poco ingombranti ma altrettanto utili… Anche l’orticoltore fa shopping di tanto in tanto, con l’intento di ottimizzare il lavoro e provare soddisfazione sia nei momenti di produzione sia in quelli di raccolto. Alcuni accessori sono effettivamente molto utili, tra questi il cuscino-inginocchiatoio in poliuretano per evitare di spezzarsi la schiena lavorando curvi sulla terra. Tra cesti per raccogliere gli ortaggi, tutori metallici a spirale, che non richiedono la legatura degli ortaggi durante la crescita, scatole per conservare le sementi, rastrelliere per attrezzi e abbigliamento, guanti, grembiuli con tante tasche, teli di tessuto non tessuto e tunnel per proteggere le colture dal freddo notturno, ognuno troverà ciò che gli è più utile per diventare un orticoltore provetto e soddisfatto.